L’Europa occidentale, che ha vissuto tragici conflitti e traumatiche esperienze politiche nella prima parte di questo secolo, si affaccia al nuovo millennio con un prezioso patrimonio di pace e stabilità. Proprio perché prezioso, questo patrimonio richiede un’attenta cura. I custodi siamo noi e l’Unione europea rappresenta lo spazio sociale, politico e giuridico entro cui costruiremo il nostro futuro e di quello di chi vorrà partecipare con noi a questa comunità. L’Unione europea è una realtà complessa e sempre in movimento, perché si modifica a seconda delle esigenze dei membri che la compongono e degli assetti geopolitici globali. Agire al suo interno richiede quindi una conoscenza continuamente aggiornata dei meccanismi e degli obiettivi che essa persegue.
Questa agenda vi introdurrà, giorno dopo giorno, alla scoperta dell’Unione europea quale si presenta oggi, alle soglie del 2000, e degli strumenti che ci sono offerti per partecipare a questo processo di mutamento e per trarne i maggiori benefici.
Agenda 2000 è anche il nome di un documento adottato dalla Commissione europea nel 1997. Si tratta di un programma di riforme da realizzare in previsione dell’allargamento dell’Unione europea entro il primo decennio del nuovo millennio. Le riforme indicate riguardano le politiche comunitarie, con particolare riferimento alla politica agricola comune e alle politiche di coesione economica e sociale, e il quadro finanziario dell’Unione. Agenda 2000 indica anche i paesi che prossimamente potranno far parte dell’Unione, tenendo conto dei loro progressi nel campo dei principi democratici e dello stato di diritto, nonché delle prospettive di sviluppo economico e della capacità di recepire la normativa comunitaria. Questi paesi sono: Cipro, Estonia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia e Ungheria. La porta rimane aperta, naturalmente, per tutti coloro che hanno avanzato la propria candidatura e per i quali però, la Commissione non ritiene sussistere condizioni politiche, economiche, giuridiche e sociali tali da renderli idonei ad un ingresso immediato.






Diamo qui di seguito l’elenco numerato delle 50 domande ospitate dall’agenda che costituiranno un appuntamento settimanale per tutti i lettori.

  • Che cosa è l’Unione Economica Monetaria?
  • Che cos’è l’euro?
  • Perché una moneta unica in Europa?
  • Quale origine ha il progetto di Unione Economica e Monetaria?
  • Cos’è il rapporto Werners?
  • Cos’è il rapporto Delors?
  • Cos’è il Sistema Monetario europeo (SME)?
  • Qual è la differenza tra l’euro e l’ECU?
  • Quali paesi hanno adottato l’euro fin dall’inizio? Quando e da chi sono stati scelti?
  • Quali Paesi non hanno dottato l’euro?
  • Quali sono i requisiti di convergenza economica necessari per l’adozione dell’euro?
  • Quali obblighi sono previsti per i Paesi che hanno adottato l’euro e quali sanzioni in caso di inadempienza?
  • Che cos’è il patto di stabilità e crescita?
  • Com’è possibile evitare la procedura di “disavanzi eccessivi” prevista nell’ambito del patto di stabilità e crescita?
  • L’euro potrà sostituire il dollaro quale valuta internazionale?
  • Il nuovo regime monetario apporterà cambiamenti ai sistemi economici dei Paesi membri?
  • Quali saranno i cambiamenti più significativi per il sistema economico italiano?
  • Come verranno regolati i rapporti di cambio tra l’euro, il dollaro e lo yen? E quello tra l’euro e le valute dei Paesi dell’Unione europea?
  • Quali sono gli organismi europei coinvolti nel processo di Unione Economica e Monetaria e quali sono le loro attribuzioni?
  • Che cos’è il Sistema Europeo delle Banche Centrali?
  • Che poteri ha la Banca Centrale europea?
  • A quanto ammonta il capitale proprio della Banca Centrale Europea e come sono ripartite le sottoscrizioni delle banche nazionali al suo interno?
  • Cos’è il periodo di transizione?
  • Che cosa accadrà tra il 1°gennaio 1999 e il 31 dicembre 2001?
  • Che cosa accadrà tra il 1°gennaio 2002 e il 1° luglio 2002?
  • Con l’introduzione dell’euro, il denaro varrà più o meno di prima?
  • Chi gestirà la transizione in Italia?
  • Come si svolgerà l’attività del settore finanziario durante il periodo transitorio?
  • Come verranno redatti i documenti programmatici e di finanza pubblica?
  • Cosa si intende per sistema informativo “euroconforme”?
  • Quando si potranno effettuare pagamenti in euro?
  • Come saranno le banconote in euro, chi le produrrà e come sarà possibile riconoscere le contraffazioni?
  • Come saranno le monete metalliche?
  • Che cosa succederà alle vecchie banconote e monete metalliche in lire?
  • Che effetti avrà la dematerializzazione del debito pubblico sui risparmi delle famiglie?
  • Esistono delle scadenze per la conversione in euro delle proprie attività patrimoniali?
  • Quando sarà possibile pagare le tasse in euro? Quando sarà pagata in euro la pensione pubblica?
  • L’euro migliorerà le opportunità di investimento finanziario per le famiglie e le imprese italiane?
  • L’introduzione dell’euro rappresenta un vantaggio per chi si reca all’estero?
  • Quando cominceranno a essere espressi in euro i prezzi e le tariffe?
  • Quali vantaggi l’euro genererà per le imprese?
  • Quali sono i costi che le imprese dovranno sopportare per passare all’euro e come potranno contabilizzarli?
  • Cosa accadrà agli assegni circolari?
  • Le banche applicheranno commissioni per convertire le banconote in lire in banconote in euro?
  • Si potranno effettuare pagamenti in lire dopo l’introduzione dell’euro?
  • Da quando i Bancomat (ATM) distribuiranno banconote in euro?
  • Sarà più conveniente richiedere prestiti in euro?
  • A partire da quale data sarà possibile stipulare polizze assicurative denominate in euro?
  • Qual è l’effetto dell’euro sulla Borsa italiana?
  • In quale valuta saranno emessi i francobolli dopo il 1°gennaio 1999?
Per ulteriori informazioni: | Padiglione Melandri - Piazzale Solieri, 1 - 47121 Forlì | Tel.: +39 0543 374807 | Fax: +39 0543 374801 | E-mail: |
Per contattare lo Europe Direct più vicino a voi potete consultare il sito della Commissione europea del servizio Europe Direct o telefonare al numero verde 00800 6 7 8 9 10 11 del servizio Europe Direct di Bruxelles

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