Tajani e Sassoli, immigrazione-sicurezza-crescita le sfide Ue Dibattito a Festival giornalismo Perugia con Silvia Costa
11/04/2016 - PERUGIA - Immigrazione, terrorismo, sicurezza e crisi economica sono le sfide che deve contemporaneamente affrontare ora l'Unione europea. Lo hanno detto i vicepresidenti del Parlamento europeo Antonio Tajani e David Sassoli intervenuti oggi a Perugia a uno degli incontri del Festival del giornalismo. "Giornalismo e politica, politica e giornalismo: il dilemma infinito" il tema del dibattito al quale ha partecipato anche la presidente della Commissione cultura, Silvia Costa. A coordinare i lavori Jaume Duch Guillot, portavoce dell' Europarlamento.

"Immigrazione, terrorismo e crisi economica - ha detto Tajani - sono tre angoli dello stesso triangolo. Se non si risolve il problema a monte, cioè quello in Siria, difficilmente si potrà poi risolvere quello della crisi. Non è un caso che Draghi abbia detto che l'Europa faticherebbe a reggere un altro choc perché la situazione di instabilità rende più debole l'economia e scoraggia gli investitori nello scegliere l'Europa piuttosto che altre parti del mondo". Secondo il vicepresidente del Parlamento europeo l'eventuale chiusura del valico del Brennero "sarebbe una sciagura per l'Italia". "I Paesi europei - ha aggiunto - non devono essere egoisti. Il problema non sono le frontiere interne ma quelle esterne. Bisogna essere più solidali con l'Italia e con la Grecia per quanto riguarda un'azione finalizzata a ridurre il numero di immigrati e rifugiati che vengono da altre parti del mondo. Chiusa la rotta balcanica, chi ne farà le spese sarà soprattutto l'Italia perché c'è il rischio Albania e sempre più quello Libia. Quindi la chiusura della frontiera del Brennero da parte dell'Austria sarebbe una scelta egoistica, inaccettabile, che arrecherebbe un danno enorme all'Italia e che, insieme all'Unione europea, si deve assolutamente scongiurare".

Per Sassoli il tema della sicurezza è centrale in Europa. "Abbiamo - ha detto - un'opinione pubblica sconcertata che sente il tema della sicurezza come la priorità. Credo che l'Europa possa dare molto di più, possa non solo dotare i Paesi di strumenti più idonei a fronteggiare il problema della sicurezza ma a dotare l'Europa stessa di strumenti". Il vicepresidente del Parlamento ha detto di pensare "alla difesa comune, a un'agenzia di intelligence europea". "Poi magari - ha aggiunto - il terrorismo non si batte nemmeno così ma potremmo dire di avere fatto la nostra parte". Riguardo all'ipotesi di chiusura del Brennero, Sassoli ha sottolineato che "l'Austria si è opposta all'approvazione per dare la possibilità agli Stati di conoscere i passeggeri che girano in uno scambio di informazioni, e adesso alza i muri". "Credo che l'Austria - ha sostenuto - debba fare una riflessione su sé stessa e l'Europa non debba indietreggiare o mettersi di lato rispetto a Paesi che hanno usufruito di essa e devono rispettare le sue indicazioni. Fare finta di niente - ha concluso Sassoli - credo sia insopportabile".

Silvia Costa ha ricordato la risoluzione approvata in Parlamento in particolare su bambini e ragazzi rifugiati. "Sapete - ha aggiunto - che ce ne sono milioni, ma anche tanti ragazzi in difficoltà in Europa. Una quota significativa non ha accesso all'istruzione e durante questo periodo non avere servizi e attività educativa significa che stiamo dando un segnale gravissimo. Abbiamo quindi approvato una grande campagna, Educal, per raddoppiare le risorse che si danno ai servizi educativi con gli aiuti umanitari e per il cosiddetto corridoio educativo, un appello - ha concluso Silvia Costa - perché le università europee accolgano studenti. E le prime tre che lo hanno fatto loro sono italiane".
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