Padoan, non mi sembra Ue chieda sforzo in più a Italia. Convinto valutazione positiva flessibilità, strategia dà frutti
09/03/2016 - BRUXELLES - "Non mi sembra che il punto sia che ci chiedono qualcosa in più, il punto è che dobbiamo definire con la Commissione il quadro di finanza pubblica e di politiche per la crescita per il 2016, e questo in quanto, come ben noto, la Commissione deve sciogliere il nodo della flessibilità addizionale": così il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan a chi gli chiede se abbia già individuato una strada per rispondere alle richieste della Ue.

"Stiamo dialogando molto bene con la Commissione a livello tecnico e politico", ma "finché non c'è una valutazione positiva (sulla flessibilità, ndr), come io sono convinto ci sarà, non si può dire che abbiamo concluso la conversazione": così il ministro dell'economia Padoan. La Ue sta facendo "un valutazione di punti di flessibilità a fronte dell'efficacia delle riforme, delle politiche di investimento, richiede di entrare nel merito delle misure che l'Italia sta prendendo ed è quello che sta succedendo".

La Commissione, spiega il ministro, "non è che ci chiede qualcosa in più in cambio del giudizio (sulla flessibilità, ndr), devono confermare l'eleggibilità dell'Italia, quindi nel momento in cui si conoscono i dati definitivi sulla flessibilità si conoscono i dati di spazio fiscale e quindi si può completare il quadro che era già delineato nella legge di stabilità 2016". Per quanto riguarda eventuali interventi, ribadisce che "il quadro definitivo sarà chiarito nel Def, prima di allora non è il caso di entrare in singole misure".

La strategia del Governo "sta dando frutti e non c'è ragione per cambiarla": così il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin. Padoan ha ricordato che la strategia "continua a scorrere sul binario di una crescita che va rafforzata e che deve creare occupazione attraverso le riforme, e ciò avviene in un contesto in cui la finanza pubblica continua ad essere sotto controllo e, anzi, viene progressivamente rafforzata". Senza dimenticare "le riforme a sostegno degli investimenti e il taglio delle tasse".

Le Borse di tutto il mondo "continuano ad essere nervose", ma "continuo a dire che il sistema bancario italiano è solido, sta percorrendo un processo di aggiustamento strutturale", che però "richiede tempo, lo dice Draghi, perché si tratta di rimettere in sesto un sistema finanziario" passato "attraverso la più grande crisi dal dopoguerra". Quello italiano, spiega Padoan, vi è passato "indenne", ma il processo di aggiustamento "va avanti", spinto "anche dalle leggi introdotte", e "un'ulteriore spinta" arriverà con il decreto sulle Bcc. "Allo stesso tempo - ricorda Padoan - il Governo ha messo in campo misure che cominciano a dare frutti per facilitare lo smaltimento dei npl".
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