Energia: Ue, in arrivo ok a stretta sicurezza forniture gas Da supervisione contratti per chi supera 40% a obbligo aiuto 28
10/02/2016 - BRUXELLES - Supervisione dei contratti commerciali quando il fornitore supera il 40% in un Paese o regione, come in alcuni casi Gazprom, controllo ex ante degli accordi intergovernamentali come quelli per i nuovi gasdotti come il Nord Stream, obbligo per i 28, suddivisi in 9 gruppi, di fornirsi il gas tra di loro in caso di grave crisi. Poi un rafforzamento della strategia sul gas liquefatto (Lng), per aumentare la concorrenza coi prezzi dei gasdotti e far scendere i costi per l'energia Ue, e l'efficienza e il risparmio energetico. E' il nuovo pacchetto per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti che la Commissione Ue discuterà domani per poi adottare via procedura scritta e presentarlo il prossimo martedì, rinviandolo di una settimana per non sovrapporsi con i rapporti sull'emergenza migranti ugualmente in arrivo domani.

"Non vogliamo mettere il veto sui contratti commerciali", spiegano fonti Ue, ma solo "essere messi a conoscenza di alcuni elementi ragionevoli quali la durata, i volumi, i punti di consegna, ma non i prezzi in quanto competenza del mercato, per poterli valutare nel momento in cui hanno un impatto sulla sicurezza delle forniture Ue". La Commissione, però, non potrà bloccare i contratti né modificarli, ma solo 'avvertire' le autorità energetiche nazionali che dovranno tenerne "massimo conto" per metterle in guardia sugli eventuali rischi dei nuovi contratti.

I Paesi che si possono trovare in questa situazione di rischio 'monopolio' sono Finlandia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Slovacchia e Bulgaria. Potere di veto ex ante, invece, lo avrà di fatto sugli accordi intergovernativi (Iga), finora verificati ex post come nel caso di South Stream, di fatto bloccandone la costruzione a contratti firmati. Abbandonata l'idea di acquisti collettivi di gas, Bruxelles propone invece una "clausola di solidarietà" con la costituzione di 9 gruppi di 'aiuto aiuto' tra i 28 nel caso di grave crisi.

Con accordi commerciali pre-stipulati e visionati dalla Commissione, ogni Paese si impegna all'interno del proprio gruppo a fornire energia prioritariamente ai consumatori protetti, ossia case, ospedali e infrastrutture cruciali del Paese vicino, anche a discapito dei propri consumatori industriali. L'Italia è nel gruppo con Slovenia, Austria, Ungheria e Croazia, la Germania con Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca, la Francia con Belgio, Olanda, Lussemburgo, Spagna e Portogallo.
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