Migranti: Ue a Grecia, fare di più per proteggere frontiere. Commissione Ue adotta raccomandazioni per Atene
03/02/2016 - STRASBURGO - Bruxelles chiede ad Atene di fare di più per proteggere le frontiere esterne dell'Unione, impegnandosi sul fronte delle registrazioni, dei pattugliamenti in mare e delle strutture necessarie per l'identificazione dei migranti. Le raccomandazioni, volte ad affrontare le "gravi carenze" riscontrate dalla valutazione Schengen, sono contenute in un documento che la Commissione Ue ha adottato oggi e che ora dovrà ottenere il via libera dal Consiglio Ue.

Con questa iniziativa Bruxelles fa un passo avanti nel processo che apre la porta, al termine di un iter in quattro fasi, all'attivazione dell'articolo 26 del codice Schengen, quello che prevede l'estensione dei controlli alle frontiere interne di uno o più Paesi, fino ad un massimo di due anni. In particolare, nelle raccomandazioni, si chiede ad Atene di migliorare i procedimenti di registrazione dei migranti in arrivo, incluso assicurare sufficienti risorse umane e scanner per la raccolta delle impronte digitali, e il controllo dei documenti di viaggio col supporto dei database del Sistema informativo Schengen (Sis), di Interpol e quello nazionale.

Il documento prevede anche che sia organizzato un sistema di sorveglianza delle coste tra la Grecia e la Turchia, con l'ausilio di imbarcazioni, elicotteri e pattugliamenti di terra. Il monitoraggio dovrà essere organizzato in modo tale da individuare anche le piccole imbarcazioni che varcano il confine marittimo tra Grecia e Turchia. Inoltre si chiede ad Atene di allestire le strutture necessarie durante il procedimento di registrazione. Ma anche il lancio immediato di rimpatri dei migranti che non hanno diritto a restare. Le carenze alle frontiere esterne, certificate dalla valutazione Schengen, sono state riscontrate sulla base di ispezioni a sorpresa condotte in due isole e alla frontiera terrestre con la Turchia a novembre.

Fonti Ue sottolineano che con questa nuova azione siamo ancora nella prima fase della procedura. Solo dopo questo via libera (che potrà arrivare anche dalla riunione degli ambasciatori di domani), Bruxelles potrà avviare la fase successiva (articolo 19A del codice Schengen), con "raccomandazioni specifiche" ad Atene, che dovranno essere approvate dal Consiglio europeo (formato Schengen) a maggioranza qualificata, e rispetto alle quali la Grecia avrà poi tre mesi per mettersi in regola.

Con la preparazione all'attivazione dell'articolo 26, la Commissione Ue sta manovrando l'ultima leva possibile per salvare l'area di libera circolazione dal caos. Di fatto si prepara a permettere a Germania e Austria di estendere i controlli ai loro confini: i due Paesi a metà maggio avranno infatti utilizzato tutto il tempo previsto dagli articoli ordinari del Codice.
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