Lavoro: Padoan a Pe, creiamo sussidio Ue per disoccupati, il fenomeno riguarda tutta Ue, serve condivisione rischio
27/01/2016 - BRUXELLES - Per affrontare le conseguenze di una crisi finanziaria che "ha lasciato in eredità un tasso di disoccupazione che dal 7% passa all'11% nel 2013, con 9 milioni di disoccupati in più", e il rischio di "emarginazione sociale che aumenta", il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan propone di dare vita ad una assicurazione comune contro la disoccupazione.

Presentando alla commissione Lavoro del Parlamento Ue la sua idea già lanciata lo scorso ottobre ai suoi colleghi dell'Ecofin a Lussemburgo, Padoan ha spiegato che "si tratta di uno strumento di condivisione del rischio contro la disoccupazione di dimensione europea". Nell'unione monetaria "è uno strumento che rende meno costoso l'aggiustamento", perché laddove non c'è tasso di cambio, "l'aggiustamento avviene con la compressione del mercato del lavoro, e la pressione che avviene in un singolo Paese può essere molto forte". Per questo è proprio in un'Unione monetaria che "c'è più bisogno di un meccanismo che faciliti l'aggiustamento 'dolce' del mercato del lavoro di fronte a shock ciclici".

L'idea, spiega Padoan, non è nuova, risale agli anni '70, ma oggi "è più attuale che mai". In sintesi si propone di creare un sussidio comune di disoccupazione, da usare come 'scudo' per proteggere quei lavoratori che restano senza posto dopo uno shock economico che colpisce il proprio Paese. "Le risorse potrebbero essere devolute da fondi nazionali di assicurazione sociale o da bilanci statali", precisa il ministro. Ma perché funzioni, bisogna evitare il 'moral hazard' e quindi trasferimenti permanenti. "La misura è di breve periodo, di natura temporanea, sarebbe controproducente se ci fosse un trasferimento permanente di risorse da un Paese all'altro".
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