29/09/2015 -
BRUXELLES - Pmi italiane in cima alla classifica europea per domande di finanziamento Ue fatte allo "Sme Instrument" di Horizon 2020, lo strumento che sostiene le piccole e medie imprese europee nel portare sul mercato i propri prodotti e servizi. Tra le domande inoltrate dalle Pmi europee per il bando scaduto il 17 settembre 2015, sono in testa le imprese italiane (449 per la fase 1 e 220 per la fase 2), seguite da quelle spagnole (292 per la fase 1 e 152 per la fase 2) e inglesi (203 per la fase 1 e 109 per la fase 2). Sempre per la scadenza del 17 settembre 2015, il maggior numero di progetti è stato presentato nel settore Ict (720), seguito da nanotecnologie (316), sistemi energetici a basse emissioni (310) ed eco-innovazione (280). In tutto le proposte ricevute sono state 2.833, di cui 1.873 per la fase 1 e 960 per la fase 2.
Lo "Sme Instrument" di Horizon 2020 sostiene le Pmi europee nel portare sul mercato i propri prodotti e servizi attraverso un percorso articolato in tre fasi: fase uno "studio di fattibilità": valutazione della fattibilità tecnica e del potenziale di mercato con un contributo forfettario di 50mila euro; fase due "innovazione": ricerca e innovazione con contributi fino a 2,5 milioni di euro e fino a 5 milioni di euro per i progetti in ambito sanitario; fase tre "commercializzazione": agevolazione dell'ingresso sul mercato tramite misure di networking, formazione, coaching e mentoring, accesso al capitale privato. I nomi delle imprese beneficiarie saranno resi noti dall'Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (Easme) a seguito delle procedure di valutazione delle proposte ricevute.