Migranti, Merkel-Hollande: quote Ue obbligatorie. Piano Juncker per distribuire 160mila profughi
04/09/2015 - Il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel «hanno deciso di trasmettere oggi alla Ue proposte comuni per organizzare l'accoglienza dei rifugiati in Europa». Lo ha annunciato l'Eliseo in un comunicato, dopo un colloquio telefonico tra Hollande e Merkel sulla crisi dei migranti, che ha portato i leader di Francia e Germania a decidere «un'iniziativa comune» che mira a «un'equa ripartizione dei rifugiati in Europa». L’idea è quella di creare un «meccanismo permanente e obbligatorio» di quote tra i Paesi.

La proposta arriva dopo che ieri Italia, Francia e Germania avevano diffuso una dichiarazione congiunta in cui chiedevano nuove regole sulla gestione delle domande di asilo in Europa. Da parte sua, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che con la Francia c'è accordo per «quote obbligatorie» per la ripartizione di migranti tra i Paesi Ue. La cancelliera, intervenendo a Berna, ha ricordato come la Germania «è uno dei Paesi più prosperi del mondo. Come tedeschi - ha detto - abbiamo anche vissuto tempi in cui non eravamo certo il Paese in cui la gente aspirava ad andare. È una fortuna che oggi la Germania sia un Paese che ispira speranza nella gente».
Sulla crisi dei rifugiati è intervenuto, cosa non consueta, anche il presidente della Bce Mario Draghi, rispondendo alla domanda di un giornalista a Francoforte. «Ogni europeo dovrebbe essere inorridito dalla tragica perdita di vite nella crisi dei rifugiati», ha detto durante la conferenza stampa dedicata alla politica monetaria.

Piano Juncker: ricollocare almeno 120mila profughi
Secondo quanto riferisce l’agenzia Afp, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha proposto la dislocazione di almeno 120mila rifugiati (altre fonti parlano di 160 mila) - arrivati in Grecia, Italia e Ungheria - in altri Paesi europei. Il piano, che sorpassa ampiamente la richiesta fatta a maggio di ricollocazione di 40mila migranti, dovrebbe essere formalmente presentata da Juncker durante il suo discorso sullo Stato dell'Unione il 9 settembre, dopo essere stato approvato dai commissari. La proposta di trovare una dura opposizione, visti gli esiti della precedente richiesta di ricollocazione di 40mila profughi da Siria ed Eritrea: i paesi membri hanno deciso di prendere in carico 32mila profughi, solo su base volontaria.

Ancora caos a Budapest: stazione riaperta
La situazione sul terreno intanto è sempre critica, soprattutto in Ungheria. La polizia ha riaperto la stazione ferroviaria internazionale di Budapest, che è stata immediatamente presa d'assalto dai migranti. La stazione era stata sgomberata e chiusa all'accesso dei profughi due giorni fa, il 1 settembre. L'ingresso principale è stato riaperto oggi, poco dopo le 8 del mattino.

Subito l’assalto ai treni...
Dopo che la polizia ha tolto il blocco, in centinaia hanno dato l'assalto ad un treno fermo ad un binario e diretto alla frontiera ovest. Gli altoparlanti continuano comunque a diffondere annunci che non partiranno treni diretti in Europa occidentale. Nel caos più totale e nella completa assenza della polizia, i migranti hanno però iniziato a spintonarsi e si è scatenata un’autentica bagarre per salire a bordo del treno. Tutto questo malgrado gli altoparlanti avessero precisato che nessun convoglio internazionale sarebbe partito dalla stazione di Keleti «per un periodo indeterminato».

... Sul treno sbagliato
Nonostante questo, i migranti si sono riversati in un treno, destinato ad una linea interna, diretto verso la frontiera ovest, a Sopron, non sapendo che non andrà oltre. Molti si sono aggrappati alle porte dei vagoni non potendo entrare, ed hanno invaso anche la banchina lungo il treno che non si sa se e quando potrà partire. I migranti dicono ai giornalisti che con questo treno raggiungeranno la Germania. «Nell’interesse della sicurezza dei trasporti ferroviari, la compagnia ha deciso che i collegamenti diretti tra Budapest e l’Europa occidentale non saranno in servizio fino a nuovo ordine», hanno annunciato in una nota le ferrovie ungheresi.

Ungheria meta ambita dai migranti
L'Ungheria è diventata una meta ambita dai migranti: 50mila hanno raggiunto il Paese nel solo mese di agosto, nella speranza di proseguire il loro viaggio verso la Germania e altri Paesi dell'Europa occidentale. Lunedì le autorità avevano permesso a migliaia di immigrati di prendere i treni per l'Austria e la Germania, ma il giorno successivo a chi non aveva il visto per i Paesi dell'Ue veniva impedito di partire.

Orban: «È un problema della Germania»
Per il premier ungherese Viktor Orban, l’emergenza migranti è «un problema tedesco», considerato che delle migliaia entrati in Ungheria nessuno vuole rimanervi, ma tutti vogliono andare in Germania. Il premier ungherese ha comunque dichiarato che l'Ungheria deve registrare tutti i migranti nel Paese, prima che la lascino alla volta di Austria o Germania. Orban ha poi esortato i migranti che lasciano i Paesi mediorientali in guerra a rimanere in Turchia, che è già «un Paese sicuro» e non tentare di arrivare in Europa. «Dire “venite perché noi accettiamo tutti” sarebbe un fallimento morale. Sarebbe un dovere dire “non venite”. Perché dovete spostarvi dalla Turchia all'Europa? La Turchia è già un Paese sicuro. Non bisogna dare una visione distorta. La Turchia è sicura e ci sono altri Paesi tra l’Europa e le regioni della guerra. È meglio per voi, le vostre famiglie e i vostri bambini rimanere lì: è più sicuro».
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