Atene, Borsa chiusa e domani riparte il negoziato sul terzo piano da 86 miliardi di euro
26/07/2015 - La Bce di Mario Draghi va avanti sulla sua strada e ha fatto sapere, per voce del rappresentante francese nel board Christian Noyer, di attendersi la firma del terzo piano di aiuti da 82-86 miliardi di euro con Memorandum annesso tra Atene e creditori “per l'11 agosto”. La fretta dei banchieri centrali è giustificata dal fatto che il 20 agosto dovranno essere restituiti a Francoforte 3,2 miliardi di euro di bond greci che la Bce acquistò con il programma SMP deciso ai tempi di Jean-Claude Trichet.
Intanto l'Eurotower ha respinto la proposta delle autorità greche di riaprire la Borsa senza operare alcune restrizioni per i trader. Lo ha reso noto una fonte della stessa Borsa ellenica, chiusa dal 29 giugno, giorno in cui vennero messi i controlli di capitale e chiusi gli sportelli bancari.
Ora si aspetta un decreto ministeriale ad hoc del ministro Euclid Tsakalopulos, che ha sostituito Yansi Varoufakis, per introdurre alcune restrizioni sull'uso del denaro dai conti correnti greci per gli scambi in borsa, limitazioni ovviamente da considerarsi temporanee. Ma la Borsa di Atene difficilmente potrà riprendere le trattazioni prima di martedì.
E i negoziati? Problemi tecnici starebbero rallentando l'avvio del terzo piano di salvataggio con la troika per impedire l'uscita di Atene dalla zona euro come voluto dal “vulcanico” ministro delle Finanze tedesco Wofgang Schaeuble. Alcuni paventano problemi di tipo politico con alcuni partner del Nord Europa che vorrebbero più riforme strutturali ma Atene smentisce e parla solo di problemi logistici legati alla sicurezza. “Tutto dipende dalle modalità in cui la negoziazione deve tenersi”, ha detto rassicurante il nuovo ministro del lavoro greco Giorgios Katrougalos parlando sul canale conservatore tv Skai.
Ma altri commentatori pensano che ci sia anche qualche perplessità sulla lentezza con cui si stanno approvando le riforme in Parlamento, in particolare i ritardi su baby-pensioni e fiscalità degli agricoltori, due nodi importanti per bloccare spese non sempre trasparenti. Comunque i negoziati dovrebbero ripartire martedì.Salvo sorprse dell'ultima ora sempre possibili.
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