Tsipras attacca l'Europa: "Siamo stati usati come un laboratorio, soldi solo alle banche"
08/07/2015 - Senza un accordo domenica sera, Atene sarà fuori dall'euro. La posizione dell'Unione europea è durissima nei confronti della Grecia. Di più: per la prima volta i governi europei paiono compatti. Nessuno ha intenzione di cedere alla richiesta ellenica in un prestito ponte da 7 miliardi: "Ragioniamo per una soluzioni di medio periodo, altrimenti non risolviamo nulla", ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Una fermezza che servirà a mettere pressione al premier greco Alexis Tsipras: nonostante il trionfo del "no" al referendum che ha bocciato il piano di aiuti proposto dai creditori, il governo ellenico dovrà scendere a patti con i partner internazionali a meno di non voler uscire dalla moneta unica. Davanti al Parlamento Ue Tsipras attacca i suoi predecessori: "La situazione greca non dipende dagli ultimi cinque mesi di governo, ma dagli ultimi 5 anni durante i quali gli aiuti non sono stati efficaci. Da nessuna parte l'austerity è stata così dura e lunga. La mia patria è stata trasformata in un laboratori di austerità. L'esperimento è fallito. Soldi degli aiuti non sono mai arrivati ai cittadini, ma solo alle banche".

Dopo l'incontro di ieri a Bruxelles, dove Tsipras si è presentato a mani vuote, trapela un moderata fiducia sull'esito della trattativa. Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, giudica un accordo con la Grecia "possibile" e "necessario", ma dipendente dalla capacità di Atene di presentare proposte di riforma credibili agli occhi dei partner dell'Eurozona. Sulla partita greca è iperattivo anche il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, che attende per domani il piano di Atene: "Dopo il summit abbiamo tempo fino alla fine della settimana per decidere il terzo programma di aiuti. Per farlo abbiamo bisogno dei piani del governo greco. C'è bisogno di una soluzione molto in fretta".

Di una soluzione ha un bisogno disperato la Grecia: l'economia è ormai sull'orlo della catastrofe. Il ministero delle Finanze smentisce le voci secondo le quali lo Stato si appresterebbe a pagare in cambiali pensioni e stipendi pubblici, ma nel Paese non si pagano più tasse e bollette e i fornitori internazionali accettano solo pagamenti in contanti. "Senza un accordo domenica prossima, il Paese rischia il caos, ci possono essere scontri" ha detto il governatore della banca di Francia, Christian Noyer, membro del consiglio dei governatori Bce. Noyer si è poi soffermato sulla situazione delle banche: "Impossibile che possano operare normalmente fino a quando non tornerà la fiducia, ci sarebbe un'immediata corsa agli sportelli"
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