Anche in Austria c’è chi chiede un referendum per uscire dall’Ue
07/07/2015 - Aumentano gli euroscettici e cresce la febbre referendaria contro l’Unione europea. In Austria sono state depositate le firme di oltre 261mila cittadini (il 4,12 per cento degli elettori) che chiedono di tenere un referendum sul’uscita dall’Ue. In base alla legge austriaca bastano 100mila firme perché una richiesta di referendum debba essere discussa in Parlamento, che ora dovrà dunque prendere una decisione sull’iniziativa lanciata dalla 66enne Inge Ruascher, da sempre una “pasionaria” dell’abbandono dell’Unione.

Non è la prima volta che la signora, di professione traduttrice e adesso pensionata, prova ad allontanare il suo Paese dall’Ue. Nel 2000 la sua petizione aveva non aveva raggiunto il quorum di firme necessario.

Adesso il 4.12% dell’elettorato ha firmato, secondo Rauscher sulla scia della crisi economica e di quella greca. Lei e i suoi sostenitori credono che l’Austria sarebbe in una migliore situazione economica, sociale e ambientale se non fosse nell’Ue. Inoltre la pensionata crede che “l’Europa non è una democrazia”, e senza Ue ci sarebbe una crescita di benessere fino a 9,8 mila euro per famiglia austriaca.

Le regioni dove si è registrato il maggior appoggio alla petizione sono state l’Austria bassa con 5.18%, e la Carinzia con 4.85%. Tuttavia, recenti sondaggi nazionali indicano che solo un terzo del popolo austriaco sia favorevole a lasciare l’Europa, nonostante la crescita dei movimenti euroscettici.
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