Carne clonata nei nostri piatti? Il Parlamento Ue dice “No”
18/06/2015 - Carne di animali clonati nei nostri piatti? No grazie. Le commissioni Agricoltura e Ambiente del Parlamento europeo hanno votato una risoluzione che ha lo scopo di rendere più stringente la proposta di direttiva dell’esecutivo di Bruxelles in materia. Al momento in Europa, gli animali clonati non sono ancora entrati nella catena alimentare, ma nella legislazione non vige neanche un chiaro divieto e per questo si sta studiando una regolamentazione apposita. “A causa degli effetti negativi sul benessere degli animali, la clonazione a fini di allevamento è respinta dalla grande maggioranza dei consumatori”, ha dichiarato la correlatrice del testo, Renate Sommer (Ppe), secondo cui l’Europa “non ha bisogno di clonazione per garantire l’approvvigionamento di carne”, e per questo “proibire la clonazione è quindi una questione di valori e principi europei”.

Il testo, approvato con 82 voti favorevoli, 8 contrari e 8 astensioni, e che verrà votato in Plenaria a settembre, estende il campo di applicazione del divieto a tutte le specie di animali allevati e riprodotti in allevamenti, invece delle sole specie bovina, ovina, caprina ed equina, come proposto dalla Commissione. Non solo la richiesta di divieto viene estesa anche ad animali nati, seppur in maniera naturale, da bestie clonate, nonché a tutti i prodotti derivati dalla loro carne. “Il divieto dovrebbe essere applicato anche a discendenti e prodotti derivati, comprese le importazioni, altrimenti non faremmo altro che promuovere la clonazione nei paesi terzi”, ha affermato Sommer.

“Ci siamo concentrati sulla protezione della salute dei cittadini e dei consumatori, per questo il bando della carne clonata e l’estensione anche ai discendenti per noi è una linea rossa”, ha avvertito l’altra relatrice, Giulia Moi del Movimento 5 Stelle (Edff). “Sappiamo bene che la clonazione è consentita in alcuni Paesi terzi, ma non possiamo consentire che questa carne venga importata in Europa, e vogliamo che la clonazione non diventi pratica comune in Europa”, ha aggiunto Moi.

I deputati citano anche un rapporto del 2008 dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che parla di conseguenze negative sul benessere animale a causa della difficoltà nell’impianto degli embrioni clonati nelle madri. Il seme infatti attecchirebbe solo nel 6/15% dei casi nei bovini e nel 6% nei suini, rendendo necessari un numero molto elevato di impianti per ottenere una nascita. In più ci sarebbe un’alta percentuale di anomalie nei nascituri che spesso morirebbero poco dopo il parto.

Secondo la Coldiretti, che si felicita di questo voto, “la commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è un rischio da non correre, non accettabile dai consumatori, che pone insormontabili problemi anche di natura etica”.
In rilievo
Per ulteriori informazioni: | Padiglione Melandri - Piazzale Solieri, 1 - 47121 Forlì | Tel.: +39 0543 374807 | Fax: +39 0543 374801 | E-mail: |
Per contattare lo Europe Direct più vicino a voi potete consultare il sito della Commissione europea del servizio Europe Direct o telefonare al numero verde 00800 6 7 8 9 10 11 del servizio Europe Direct di Bruxelles

- PuntoEuropa.eu | Versione | Sviluppato da Paolo Burgio | Area Riservata -