Nuova strategia europea per l’energia: interrompere la dipendenza dalla Russia
27/02/2015 - L’Europa dipende dal resto del mondo per il proprio approvvigionamento energetico. Pur essendo la seconda economia mondiale, l’Unione Europea consuma un quinto dell’energia prodotta nel mondo e deve importare oltre la metà dell’energia necessaria perché possiede una percentuale molto ridotta di riserve energetiche. Ogni paese europeo ha fonti diverse: dalle numerose dighe in Austria, alle miniere di carbone in Polonia, passando per le centrali nucleari francesi e per le piattaforme petrolifere nel Mare del Nord e i giacimenti di gas in Danimarca e nei Paesi Bassi. Il presupposto è, ovviamente, che i paesi dell’UE siano solidali tra di loro per poter trarre vantaggio dalla loro diversità.
In realtà tutto questo non è sufficiente e la dipendenza energetica dell’Europa incide in misura massiccia sulla nostra economia: acquistiamo il petrolio dai paesi dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) e dalla Russia e importiamo gas da Algeria, Norvegia e Russia. Tutto questo ci costa oltre 350 miliardi di euro l’anno. I paesi dell’UE sono comunque liberi di sviluppare le fonti energetiche di loro scelta, ma devono tuttavia tener conto degli obiettivi europei riguardanti le fonti rinnovabili.

L’obiettivo della nuova strategia energetica presentata dalla Commissione europea a Bruxelles è di diversificare le fonti di approvvigionamento. L’Unione europea importa il 55% del suo fabbisogno energetico, e il 30% del gas proviene dalla Russia. La crisi attuale ha evidenziato l’urgenza di rompere questa dipendenza. Spiega il Commissario all’energia e la Clima, Miguel Arias Cañete:
“Diversificheremo i nostri fornitori di gas rafforzando il cosiddetto corridoio del sud e le connessioni con Azerbaijan e Turkmenistan. Cercheremo di sviluppare con maggiore intensità le connessioni con l’Algeria, la penisola iberica e il territorio francese attraverso il nuovo gasdotto chiamato Midcat che passerà per i Pirenei”. Garantire la sicurezza energetica deve andare di pari passo con gli impegni presi dall’Unione europea ad ottobre per ridurre i gas ad effetto serra. La Commissione ha proposto quindi nuove misure per incrementare la quota di energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica del 27% entro il 2030.
Secondo l’ONG Climate Action Network, si sarebbero dovuti fissare obiettivi più ambiziosi. Sottolinea Wendel Trio, Direttore di Climate Action Network Europe:
“Se ci fosse stato un aumento del 40% per le rinnovabili e per l’efficienza energetica questo avrebbe ridotto molto il costo delle importazioni di gas e petrolio dalla Russia, dal Medio Oriente. E anche i cittadini potrebbero avere più soldi a disposizione grazie al miglioramento dell’isolamento termico delle case”.
Il pacchetto energia servirà come base per definire la posizione europea alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima a dicembre a Parigi. Le nuove proposte della Commissione saranno innanzitutto discusse dai capi di stato e di governo europei al vertice di marzo a Bruxelles.

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AFFARI EUROPEI: Redazione di Bruxelles
http://it.euronews.com/2015/02/25/nuova-strategia-europea-per-l-energia-per-rompere-la-dipendenza-dalla-russia/
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