Ue: accordo sulla Grecia possibile ma serve altro lavoro. Tsipras: ora decisione storica
20/02/2015 - «Questo è il momento per una decisione politica storica, per il futuro dell'Europa!». Così il premier greco Alexis Tsipras in un tweet poco fa. Intanto, il portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas, da Bruxelles, fa sapere che sono stati compiuti progressi. «Si stanno portando avanti negoziati costruttivi», dice, e «un accordo è possibile nel prossimo futuro ma non ci siamo ancora. Ci aspettiamo che serva ulteriore lavoro». Le parole della portavoce della Commissione fanno eco alla posizione della Germania, illustrata oggi dalla portavoce della cancelliera Merkel, Angela Wirtz. «La richiesta del governo greco di estendere di sei mesi gli aiuti finanziari «non è sufficiente», ma deve essere «il punto di partenza per altri colloqui».

La portavoce di Angela Merkel spazza via ogni dubbio sulla posizione ufficiale del governo tedesco ma non sbatte la porta del negoziato, sottolineando che la lettera è un buon segnale, un punto di partenza. «L'ultima proposta di Varoufakis - precisa la portavoce - chiarisce che la Grecia è interessata in un aiuto europeo e questa è una buona base per ulteriori negoziati». Appare dunque probabile che il dossier greco non verrà chiuso oggi alla riunione dell’Eurogruppo in programma alle 16,30 ma potrebbe richiedere ulteriori incontri e lavori la prossima settimana.

La cancelliera Merkel, ha fatto, così, quadrato con il suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaueble, che per primo, e in maniera molto rapida, aveva pronunciato il «nein» alla lettera inviata dal suo omologo greco Varoufakis al presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem. Secondo il ministero delle Finanze tedesco la questione nodale, in definitiva, non è quella «di arrivare a un finanziamento ponte ma a delle misure concordate fra la Grecia e l'Ue, e su questo serve un accordo». Nettamente ostile alle richiesta di Atene il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha affermato che «la lettera è completamente vaga e la comunicazione dei greci è del tutto diversa a seconda del periodo e del destinatario».

Sulla questione si sono messi in moto anche in capi di Stato e di governo dell’Unione. Angela Merkel parlerà di Grecia in un incontro oggi a Parigi con il presidente francese Holland, dopo aver già avuto un colloquio telefonico con Matteo Renzi, nel quale si è discusso - oltre che della crisi greca - anche di Libia e Ucraina.

Le posizioni dei governi Ue
In queste ore anche alcuni governo europei hanno rivelato la loro posizione sui contenuti delle richiesta greca, che sarà esaminata dall’Eurogruppo: la Finlandia - solitamente allineata con Berlino nella linea del rigore - ha sottolineato che «uno spiraglio si è aperto per l’accordo» mentre l’Austria ha precisato che la richiesta greca «deve rispettare tutte le condizioni» del piano di salvataggio. «Possiamo discutere un nuovo programma con nuove condizioni - ha detto il ministro delle Finanze Hans Joerg Schelling - ma l'attuale programma dev'essere completato». Persino il governo di Lisbona insiste sulla necessità che Atene rispetti in pieno le condizioni previste dall'attuale piano di salvataggio mentre il ministro delle Finanze britannico Osborne ammonisce che lo stallo nei negoziati tra la Grecia e l'Ue rischia di far esplodere una nuova crisi che «provocherebbe un danno serio all'economia europea» e quindi è «necessario che l'Eurozona trovi una soluzione comune».

Accordo la settimana prossima?
Da Atene, il partito di governo Syriza mette le mani avanti, affermando che se «l'Eurogruppo non riuscirà a trovare una soluzione, noi chiederemo immediatamente un vertice dell’Ue». Ipotesi ventilata anche dal commissario europeo all’Energia, il tedesco Guenther Oettinger, il quale prevede che la Grecia possa raggiungere un accordo solo la settimana prossima ad un vertice Ue dei capi di stato e di governo.

Lo Spiegel: Bce si prepara a uscita Atene da euro
Intanto, secondo un’anticipazione del settimanale tedesco Spiegel, la Banca Centrale Europea si starebbe preparando allo scenario di un'uscita della Grecia dall'euro. All'Eurotower si stanno studiando dei piani per poter tenere insieme il resto dell'eurozona, stando al magazine, nel caso in cui non si trovasse un accordo con Atene. Sempre secondo lo Spiegel il Fondo Monetario Internazionale ritiene che l'eventuale uscita della Grecia dall'eurozona sia sostenibile per i Paesi della moneta unica. Per gli analisti americani un Grexit costerebbe ad Atene più che continuare la via delle riforme. Mentre l'eurozona, con le misure di sicurezza prese negli anni scorsi, sarebbe al riparo da un effetto contagio. Ieri la società di rating S&P’s aveva sostenuto la medesima posizione.
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