13/02/2015 -
L'economia tedesca è cresciuta a passo di carica alla fine del 2014. Secondo le prime stime, il prodotto interno lordo nel quarto trimestre è cresciuto dello 0,7%, contro le aspettative di uno 0,3% del consenso degli economisti di mercato. Su base annua la crescita è attorno al 2,8%, il che colloca la Germania più o meno sullo stesso ritmo, o anche qualcosa in più, degli Stati Uniti, nota Andreas Rees, economista di Unicredit a Francoforte. Rainer Sartoris, di Hsbc, parla di “enorme sorpresa positiva”. Per l'intero anno passato, la crescita è stata rivista al rialzo dall'ufficio federale di statistica dall'1,5 all'1,6%.
La sorpresa del dato tedesco porterà probabilmente una revisione di uno o due decimi di punto, anche della crescita media nell'eurozona, che era attesa allo 0,2-0,3%.
Quel che è più incoraggiante è che l'espansione dell'attività è venuta soprattutto dalla domanda interna, in particolare dei consumi, un “boom”, secondo Thomas Harjes, di Barclays Capital, il che dovrebbe avere qualche ricaduta positiva sugli altri Paesi dell'area euro. Il contributo delle esportazioni nette dovrebbe essere stato pari a zero (la suddivisione precisa dei componenti del pil viene comunicata solo in un secondo tempo). Anche gli investimenti (macchinari e costruzioni) hanno registrato un consistente aumento.
L'ottimo risultato del 2014 dovrebbe avere poi un effetto di trascinamento sulla crescita del 2015. Unicredit ritiene che la sua previsione di un 1,4% sia ora probabilmente superata e la Germania possa avvicinarsi quest'anno a un 1,9-1,9%.
Il dato tedesco si confronta ancora una volta con una crescita pressoché stagnante in Francia (+0,1% nel quarto trimestre) e in Italia, dove tuttavia, secondo una dichiarazione del ministro tedesco Wolfgang Schaeuble nei giorni scorsi al G-20 di Istanbul, comincia a emergere un miglioramento delle prospettive che contribuisce a un quadro più favorevole dell'economia europea e globale.