Terrorismo, al via il vertice dei ministri degli Esteri Ue. Mogherini: con Islam serve dialogo
19/01/2015 - «Quello del terrorismo non è un problema tra Occidente e Islam: abbiamo bisogno di un’alleanza coi nostri partner e di dialogo». Lo ha detto l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, arrivando al Consiglio dei ministri degli Esteri europei che ha in agenda come rispondere alla sfida fondamentalista dopo i fatti di Parigi. Al vertice partecipa anche il segretario della Lega araba Nabil Elaraby.
Allerta terrorismo massima ovunque
Quella di oggi è la prima riunione dei capi della diplomazia dopo i tragici tre giorni che hanno insanguinato la capitale francese, mietendo 17 vittime, e dopo l’ondata di arresti di jihadisti in mezza Europa.
L’allerta terrorismo è massima ovunque, mentre è ancora in fuga Abdelhamid Abaaoud, considerato la mente della cellula jihadista scoperta la settimana scorsa in Belgio, che programmava attentati alla polizia.
Foreign fighters nel mirino
Sotto la lente dei ministri il pericolo dei foreign fighters, i “combattenti” in Siria e in Iraq che tornano nei Paesi europei da cui sono partiti. Nessuna decisione in programma, ma è probabile che il Consiglio esamini una serie di opzioni in vista del vertice sul terrorismo del 12 febbraio.
Il ministro degli Esteri Usa John Kerry ha annunciato che prenderà parte giovedì a Londra alla riunione della coalizione anti-Isis, che si concentrerà sugli «sforzi congiunti per indebolire e sconfiggere» il gruppo militante che controlla vaste aree di Siria e Iraq.
Gentiloni: si lavora a una risposta unita
«Si lavora a una risposta unita dell’Unione europea alla sfida del terrorismo islamico», ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni. «Una risposta che deve essere fatta assieme con la stragrande maggioranza dei Governi e delle opinioni pubbliche islamiche».
«Bisogna andare avanti - ha continuato - verso uno sforzo di maggiore condivisione delle informazioni, soprattutto per quelle che riguardano i passeggeri aerei, ma in generale di intelligence. Poi serve anche un importante impegno sul fronte politico e culturale». Sul Passenger name record, l’accesso alle liste passeggeri di tutti i voli, il ministro ha detto di aspettarsi «una importante presa di posizione politica»: «Bisogna trovare un punto di equilibrio tra privacy e sicurezza ma serve mettere al primo posto la sicurezza senza rinunciare alle libertà europee».
L’Ue ricorre contro esclusione Hamas da lista terrorismo
All’inizio della riunione, come ha reso noto la portavoce del Consiglio europeo Susanne Kiefer, è stato deciso di presentare ricorso contro il verdetto del Tribunale dell’Unione europea di escludere Hamas, il movimento islamico palestinese, dalla lista delle organizzazioni terroristiche dell’Ue.
Un ordine, quello del tribunale, arrivato il 17 dicembre scorso e salutato con favore da Hamas. Che oggi protesta attraverso il suo portavoce Sami Abu Zuhri: «L’insistenza dell’Ue di voler mantenere Hamas nell’elenco delle organizzazioni terroristiche è una decisione immorale e riflette l’assoluto pregiudizio europeo in favore dell’occupazione israeliana».
In agenda anche la guerra in Ucraina
All’ordine del giorno c’è anche la questione ucraina, dopo la ripresa delle violenze: la strategia sembra sempre essere quella di sanare le divisioni con la Russia, sotto sanzioni da molti mesi per il suo ruolo nel conflitto a Est.
Un documento preparato daMogherini e fatto circolare la scorsa settimana chiede ai ministri di considerare «possibili elementi per un selettivo e graduale re-ingaggio» con Mosca, alla luce di preoccupazioni condivise, ad esempio sull’Isis e la Siria. Ma sono già piovute critiche. «Rischia di inviare il messaggio sbagliato», ha commentato un diplomatico all’Afp.


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