Il Fondo sociale europeo sostiene l'istruzione e l'occupazione in Italia - art del 17/12/2014
19/12/2014 - a Commissione europea ha dato il via libera ai programmi operativi del FSE per l'Italia per il periodo 2014 – 2020. Il Fondo sociale europeo (FSE) sosterrà l’istruzione e l'occupazione tra i lavoratori italiani e nelle numerose piccole e medie imprese di successo del Bel Paese.

La Commissione europea ha adottato oggi il programma operativo italiano a favore dell'occupazione ("Sistemi di politiche attive per l'occupazione") e il programma operativo italiano «Istruzione» (“Per la Scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento”) per l'attuazione del Fondo sociale europeo (FSE) nel periodo 2014-2020.
Il programma operativo italiano a favore dell'occupazione ("Sistemi di politiche attive per l'occupazione") delinea le priorità e gli obiettivi cui destinare 2.177 miliardi di EUR (di cui 1.181 miliardi provenienti dal bilancio dell'UE), per rafforzare e sviluppare la politica nazionale per il mercato del lavoro nonché a contribuire al conseguimento degli obiettivi in materia di occupazione della strategia Europa 2020 e all'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese relative all'Italia.
Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "Mi rallegro per l'adozione in Italia di uno dei programmi di maggiore portata finanziati dal FSE. È una prova del forte impegno profuso dalla Commissione e dall'Italia per affrontare le problematiche del mercato del lavoro, in particolare a favore dei giovani, in una fase economica di fondamentale importanza e per gli anni a venire".
Il programma prevede azioni mirate a rafforzare il sistema di politiche per l'occupazione e a migliorare direttamente la situazione delle persone in cerca di lavoro e di quelle inattive. Le risorse più ingenti e l'impegno più intenso andranno a favore delle regioni meno sviluppate.
Gli investimenti si concentreranno nei seguenti settori:
l'84% circa del bilancio per misure volte ad attuare la garanzia per i giovani, a migliorare i servizi per l'impiego, a combattere la disoccupazione di lunga durata e a migliorare l'accesso al lavoro delle donne, dei disoccupati di lunga durata e degli immigrati. Tale significativo impegno consacrato ai giovani procederà di pari passo con le azioni promosse dal programma nazionale nell'ambito dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e verrà alimentato anche con azioni a livello transnazionale;
oltre 70 milioni di EUR sono specificatamente destinati ad azioni che contribuiscono a ridurre e prevenire l'abbandono prematuro degli studi e migliorare l'offerta educativa tecnico-professionale e l'apprendimento permanente, rafforzando il legame tra istruzione e mondo del lavoro;
oltre il 5% della dotazione del programma sarà investita a sostegno degli interventi miranti a rafforzare la capacità amministrativa dei sistemi del mercato del lavoro e degli stakeholder.
Una migliore istruzione e nuove competenze sono la chiave per dotare le aziende di dipendenti in grado di progettare e realizzare prodotti e servizi migliori e innovativi ed esportarli in tutto il mondo. Molti progetti FSE sono incentrati sulla tutela dei posti di lavoro e sul reinserimento lavorativo dei disoccupati. L’FSE sta inoltre rafforzando il sistema di istruzione tramite progetti tesi a ridurre drasticamente il tasso di abbandono scolastico e a dotare i giovani delle qualifiche di cui hanno bisogno per crearsi una carriera.
Il programma operativo italiano «Istruzione» (“Per la Scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento”) delinea le priorità e gli obiettivi cui destinare 3.019 miliardi di euro (di cui 1.615 miliardi di EUR provenienti dal bilancio dell’UE), contribuendo a perfezionare il sistema dell’istruzione, ad elevare il livello delle qualifiche degli studenti nonché a migliorare l’edilizia scolastica e le infrastrutture didattiche.
Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "Mi rallegro per l'adozione in Italia di uno dei programmi di maggiore portata finanziati dal FSE, che dimostra in che misura la Commissione e gli Stati membri considerino l’istruzione un elemento chiave per la crescita e l’occupazione».
Corina Crețu, Commissaria responsabile per la politica regionale, ha dichiarato: "Il programma sosterrà gli sforzi nazionali volti a rafforzare il sistema dell’istruzione, migliorando le infrastrutture scolastiche e riducendo il tasso di abbandono scolastico precoce. Si tratta di un programma importante e rivolto al futuro, ne andiamo tutti molto fieri.»
Il programma, basandosi sull’esperienza del periodo 2007-2013, proseguirà la lotta per ridurre l’abbandono scolastico e aumentare la qualità dell’istruzione, promuovendo al contempo la sicurezza, la qualità e l’efficienza energetica nelle infrastrutture scolastiche.
Gli investimenti si concentreranno nei seguenti settori:
Circa il 65 % degli stanziamenti del programma operativo sono destinati ad azioni concrete per la lotta all’abbandono scolastico precoce ed all’adozione di sistemi di istruzione e di formazione più rilevanti per il mercato del lavoro. Sono oltre 2,8 milioni gli studenti che dovrebbero beneficiare di misure volte a consentire loro di acquisire competenze necessarie a migliorare le prospettive di occupazione. Per migliorare la base di competenze della manodopera, la parità di accesso all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita verrà incentivata per tutti i gruppi di età.
Attraverso la componente FESR del programma verranno migliorate la sicurezza e l’accessibilità degli edifici scolastici e fornite attrezzature moderne. Ad esempio oltre 20.000 laboratori scientifici all’interno degli istituti scolastici saranno dotati di attrezzature all’avanguardia per migliorare l’istruzione in campo scientifico.
Quasi 80.000 dipendenti pubblici beneficeranno di investimenti volti a migliorare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici. La strategia prevede interventi volti a migliorare l’accesso e l’interoperabilità dei dati pubblici sull’istruzione, a definire e sviluppare norme di qualità e sistemi di gestione della qualità nonché a rafforzare il sistema nazionale di valutazione nel settore dell’istruzione.
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