19/12/2014 -
La corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che le persone omosessuali che chiedono asilo perché perseguitate nel loro paese non dovranno sottoporsi a verifiche per provare il loro orientamento sessuale.
La decisione è stata presa in seguito al caso di tre uomini, di cui uno proveniente dall’Uganda e uno da un paese musulmano, che non sono riusciti a ottenere il permesso d’asilo da un tribunale olandese.
Nella sentenza, la corte ha stabilito che la procedura per verificare l’orientamento sessuale di un richiedente asilo deve rispettare il diritto europeo e la privacy della persona. Le autorità potranno interrogare una persona per stabilire il suo orientamento sessuale, ma non potranno fare ricorso a metodi che violano la sua dignità.