Juncker: al via da giugno il piano di investimenti da 315 miliardi
27/11/2014 - STRASBURGO - Il piano europeo per investimenti da 315 miliardi di euro potrà diventare operativo da giugno e i contributi volontari dei singoli Stati membri saranno scorporati dal calcolo del deficit. Questi in sintesi i punti fermi enunciati questa mattina dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker davanti all'assemblea plenaria dell'Europarlamento.
uncker ha chiesto al Parlamento europeo di adottare la legislazione necessaria per rendere operativo da giugno il Fondo da 21 miliardi che sarà in grado di mobilitare risorse per 315 miliardi. Il piano, secondo il presidente della Commissione, si basa su tre pilastri: il fondo per investimenti strategici sarà garantito da Unione europea e Bei.
È, a giudizio di Juncker, «il più grande sforzo finanziario nella storia recente dell'Ue». Ogni euro investito potrà mobilitarne altri 15 da destinare a progetti innovativi. I contributi volontari non saranno computati nel Patto di stabilità.
Il secondo pilastro riguarda la selezione tecnica dei progetti, perché secondo Juncker «non è compito dei politici fare progetti ma degli esperti che hanno le competenze giuste e valuteranno i progetti sulla base delle potenzialità di crescita e nuova occupazione».
Il terzo punto riguarda il calendario ambizioso per rendere progressivamente l'Unione europea più attraente per gli investitori esteri perché negli ultimi anni la Ue ha attratto 370 miliardi di euro in meno rispetto al periodo precedente la crisi dell'Eurozona. Secondo Juncker questo non è più il momento di «lotte ideologiche» ma di adottare un «sistema equo per utilizzare al meglio denaro pubblico».
Juncker ha dato atto alla Bei del lavoro importante fin qui fatto e di quello che si attende. «La Bei - ha tenuto a precisare - ha la tripla A e questo fa sì che la Banca sia un motore da utilizzare al meglio; senza la Bei non saremmo arrivati a questo risultato; ringrazio il presidente della Bei, Werner Hoyer per il suo impegno e, anche se la Commissione è
insediata da poche settimane, già in luglio ho avuto incontri con Hoyer per mettere a punto il piano ma siamo solo all'inizio e bisogna rafforzare le capacità della Bei che è stata già in grado dopo la ricapitalizzazione di 10 miliardi di moblitare invstimenti per 180 miliardi; conto sulla competenza della Bei per il successo dell'iniziativa».
Secondo Juncker l'attivazione del piano «sarà un test di credibilità fondamentale per gli investitori e i mercati finanaziari internazionali; non si tratterà di una banca ma un meccanismo facile da utilizzare e che potrà evolvere nel tempo; se funzionerà potrà essere prorogato fino al 2020».
Il ministro dell'Economia italiana Piercarlo Padoan ha parlato del piano come di uno strumento decisivo per quello “shock positivo” necessario per uscire dalla stagnazione e riprendere il ciclo virtuoso degli investimenti. Un piano, secondo il capogruppo Socialista Pittella «frutto delle battaglie italiane a favore della crescita e dell'occupazione».
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