Ema, Tajani: «La decisione su Amsterdam può essere cambiata»
15/02/2018 - "Dal punto di vista giuridico sì". Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani tiene viva la speranza di un finale diverso per la vicenda dell'assegnazione all'Olanda della nuova sede post Brexit dell'Agenzia europea delle medicine (Ema), decisa a novembre dal Consiglio dei ministri Ue con una controversa estrazione a sorte che tagliò fuori Milano e l'Italia. «Quella decisione assunta è stata solo politica, è avvenuta in modo strano con un sorteggio; ma non ha alcun effetto», ha spiegato Tajani ospite questa mattina a “Radio Anch'io” (Radio 1 Rai).


UE AL SORTEGGIO 20 novembre 2017
L’Ema ad Amsterdam, l’Eba a Parigi: se in Europa decidono le «buste»
Decisione autonoma del Parlamento Ue
Rispondendo positivamente a una domanda sulla possibilità che l'assegnazione ad Amsterdam della sede Ema possa essere cambiata, Tajani ha sottolineato che l'individuazione della sede è un aspetto «della riforma del regolamento dell'agenzia che va fatto dalla Commissione Ue. Questa «ha scritto nel Regolamento Amsterdam come sede», ma il Parlamento europeo «deciderà in piena autonomia sulla base della missione» in probramma della commissione Ambiente del Parlamento europeo, ha concluso Tajani.

Voti decisivi a metà marzo
Tra una decina di giorni una delegazione della commissione farà un sopralluogo ad Amsterdam per verificare la logistica della sede provvisoria e avrà un confronto con le autorità olandesi e i rappresentanti dell'Ema sulla rispondenza delle due sedi proposte. Il 12 marzo, sempre la commissione Ambiente voterà invece sull'emendamento che cambia la sede dell'Ema da Londra ad Amsterdam. Dopo un paio di giorni toccherà al Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo.

«Tetto 3% è una regola ma cambiarla non è un tabù»
Ma l’assegnazione della sede Ema ad Amsterdam non è l’unica cosa che potrebbe cambiare in futuro. Tra i vincoli Ue suscettibili di modifiche c’è anche il tetto del 3% (uno dei parametri del Patto Ue di stabilità e crescita che impone agli Stati della zona euro un deficit pubblico non superiore al 3% del Pil). Per Tajani questa al momento «è una regola e va rispettata», ma « le regole si possono anche cambiare. Non è un tabù». «Credo - ha aggiunto Tajani - che l'Italia dopo le prossime elezioni dovrà contare di più in Europa, essere più presente e far sentire di più la propria voce. Non possiamo fare solo la figura delle comparse. Purtroppo oggi l'Italia non è tra i grandi protagonisti in Europa» .

Assolombarda: Ema questione nazionale, intervenga Mattarella
Sempre sul fronte Ema, oggi a far sentire la voce delle imprese è stato il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, che ha lanciato un appello al Governo perchè «si faccia sistema per fare tutto il necessario per la contestata assegnazione» della sede dell’agenzia del farmaco. Nel corso del suo intervento al convegno del Centro studi di Confindustria in corso a Verona Bonomi ha spiegato che siamo di fronte a «una questione di tale interesse strategico nazionale» e di «gravi violazioni procedurali» in sede europea che «lo stesso Capo dello Stato, come supremo garante delle istituzioni italiane, vorrà e saprà trovare il modo per essere ascoltato dalle più alte autorità di tutti i Paesi membri dell'Ue». Per Bonomi ora «è il massimo livello istituzionale quello che deve levare la propria voce».
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