Bufera sul secondo incontro Trump-Putin
20/07/2017 - A metà della serata si è improvvisamente alzato da tavola e si è appartato con l’ospite più controverso. Donald Trump ha scatenato una nuova bufera politica quando è venuto alla luce che durante il recente vertice del G20 ad Amburgo ha avuto un secondo incontro, finora tenuto segreto, con il presidente russo Vladimir Putin.
Una conversazione senza testimoni, durata un’intera ora dopo un meeting bilaterale ufficiale di oltre due ore già avvenuto nella stessa giornata. Che ha avuto luogo, tra la sorpresa generale, nel corso d’una cena privata e formale di tre ore dedicata ai leader globali e alle loro consorti sulle rive dell’Elba. All’insolito incontro, la sera del 7 luglio alla Elbphilarmonie, erano presenti solo in tre: Trump, Putin e l’interprete dell’uomo forte di Mosca. Nessun ministro, collaboratore, consigliere e neppure interprete americano, fatto quest’ultimo che la Casa Bianca ha spiegato affermando che l’interprete di Trump alla cena non parlava russo. Ma l’assenza di riscontri sui messaggi scambiati ha aggravato le perplessità sulle relazioni pericolose tra Trump e Putin e l’affidabilità della politica estera dell’amministrazione.
Ha addensato nuove ombre sul Russiagate, lo scandalo nato dal sospetto di collusioni tra la campagna elettorale del futuro presidente e il Cremlino e sul quale indagano il procuratore speciale Robert Mueller, l’Fbi e il Congresso. Non solo: senza tradizionali testimoni ed esperti al fianco c’è il rischio che scambi informali a quattr’occhi per un leader inesperto e impulsivo quale Trump si trasformino in fughe di informazioni a vantaggio di Mosca e danni alla sicurezza nazionale. C’è infine, semplicemente, il messaggio sconcertante inviato ad alleati confusi sulla strategia al cospetto di urgenti focolai di crisi e d’una potenza men che amica.
La Casa Bianca ha smentito seccamente che i colloqui siano stati impropri. «Una cena organizzata per i 20 leader in Germania viene fatta sembrare sinistra», ha twittato Trump. «La stampa sapeva», ha aggiunto. Se però la cena era in calendario, non era mai stata fatta menzione dell’incontro con Putin.
Il portavoce Sean Spincer ha precisato che il colloquio sarebbe durato assai meno di un’ora e si sarebbe risolto in scambi di convenevoli. Ma la vicenda è destinata ad alimentare le critiche per un presidente tuttora a corto di successi sia internazionali che interni. Ancor più perché del colloquio si è saputo solo quando ne ha parlato Ian Bremmer, del gruppo di consulenza sul rischio geopolitico Eurasia Group, riportando ciò che gli era stato riferito da leader presenti.
«Abbiamo come Paese i peggiori rapporti con la Russia da decenni - ha detto Bremmer al New York Times - eppure questi due leader, per ragioni che non sono state spiegate in modo soddisfacente, si adorano». La scena sarebbe stata carica di disagio. «Tutti alla cena hanno considerato strano il gesto. Ecco il presidente degli Stati Uniti che sembra voler dimostrare di avere una relazione migliore della nostra con Putin, oppure che non si preoccupa» delle ripercussioni.
Ad Amburgo Washington e Mosca, in un segno di cooperazione, avevano annunciato un limitato accordo sulla crisi in Siria. E proprio riguardo alla Siria, il Washington Post scrive che Trump ha deciso di porre fine al programma segreto della Cia e osteggiato dai russi,per armare e addestrare ribelli moderati siriani che si oppongono al regime di Assad.
Il Russiagate dunque incombe sulla Casa Bianca: nel mirino oggi è anzitutto la riunione del giugno 2016 tra numerosi esponenti di primo piano della campagna Trump, a cominciare dal figlio Donald Jr., e personaggi russi vicini a Putin per discutere di informazioni dannose sulla candidata rivale alle elezioni americane Hillary Clinton. Donald Jr. si è difeso sostenendo che si concluse con un nulla di fatto e il presidente ha affermato di non esserne stato al corrente.
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