Migranti: Berlino e Roma chiedono all'Ue impegno per stopparli a sud Libia
15/05/2017 - BERLINO - Italia e Germania spingono per un impegno europeo alle frontiere del Sud della Libia, per stoppare i migranti più tempestivamente. Le misure adottate finora non sono sufficienti. Lo scrivono i due ministri dell'Interno, Marco Minniti e Thomas De Maiziere, in una lettera alla Commissione Ue citata dal Welt am Sonntag. "I primi mesi di questo anno mostrano che le misure finora adottate non bastano", si legge nel testo.
"Dobbiamo evitare che centinaia di migliaia di persone, che si trovano nelle mani dei trafficanti, rischino di nuovo le loro vite in Libia e nel Mediterraneo", dicono i ministri nella lettera. "La soluzione è avere al più presto una missione Ue al confine fra Libia e Niger", continuano. In questo modo i fuggitivi sarebbero fermati prima di arrivare nel paese dilaniato dalla guerra civile.
L'Italia non può essere lasciata da sola nella gestione dell'emergenza, si ripete da settimane in Germania: ultimamente lo ha affermato anche il bavarese Horst Seehofer, evocando fra l'altro la chiusura del Brennero in caso di emergenza. I dati delle nazioni Unite hanno mostrato che quest'anno sono già arrivate 43 mila persone sulla rotta verso l'Italia, e 1150 migranti hanno perso la vita.
È poi der Spiegel a riportare che, secondo fonti diplomatiche francesi, il governo di unità della Libia aggirerebbe l'embargo sulle armi dell'Onu. Il governo libico trafficherebbe illegalmente armi, per truppe amiche, o gruppi islamici. Stando al settimanale, gli addetti alla operazione europea "Sophia" avrebbero più volte fermato un barcone, indicato col nome di "Lufy", sospettato di commettere queste violazioni. Ma sempre stando al magazine, Lufy verrebbe lasciata dall'ammiraglio italiano Enrico Credendino (al comando di Sophia), con la motivazione che questa imbarcazione goda dell'immunità, rappresentando il governo di unità.
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