Ue: procuratore europeo, 16 chiedono cooperazione rafforzata - Italia per ora fuori, vuole Eppo con poteri più ampi contro frodi
04/04/2017 - BRUXELLES - Sedici paesi hanno formalmente comunicato alle tre istituzioni europee (Commissione, Consiglio e Parlamento) l'intenzione di dare vita ad una 'cooperazione rafforzata' per creare l'ufficio del Procuratore europeo (Eppo) che abbia il compito di indagare, perseguire e portare in tribunale i responsabili di frodi e reati contro gli "interessi finanziari della Ue". Tra i 16 paesi (Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Spagna, Slovenia Slovacchia) non c'è l'Italia, che dopo gli ultimi Consigli Giustizia e Affari Generali precisò di volere che l'Eppo avesse un mandato e poteri di indagine più ampi. Oggi il Consiglio precisa che "è atteso che altri paesi si uniscano" alla cooperazione rafforzata, il cui regolamento dovrà essere negoziato sotto la guida della presidenza di turno maltese. Malta non partecipa alla cooperazione rafforzata per l'Eppo, ma il ministro Bonnici ha garantito che "saremo mediatori onesti" assicurando che "siamo impegnati a far ripartire rapidamente il lavoro sul regolamento in modo da raggiungere un accordo entro i prossimi mesi".
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