Londra, auto sulla folla e attacco al Parlamento: 5 morti, compreso l’assalitore. Raid della polizia a Birmingham
23/03/2017 - Attacco a Westminster, al cuore del Regno Unito, al simbolo del sistema democratico occidentale nel mondo. Londra come Bruxelles nel giorno esatto dell'anniversario della strage in Belgio quando per mano di terroristi che s'ispiravano al radicalismo islamico morirono 32 persone. Il bilancio dell'agguato di ieri pomeriggio è di cinque morti e quaranta feriti, alcuni in condizioni gravissime. Mancano ancora i dettagli sulla matrice di quella che gli inquirenti britannici considerano azione «di stampo terroristico». L'atto di un lupo solitario o un complotto in grande stile ? La domanda è ancora senza risposta perché l'indagine è in pieno svolgimento, ma il film della tragedia si racchiude in una sequenza di pochi istanti.
Stamane la polizia ha effettuato sette arresti in sei diversi indirizzi nel Paese. Tre di questi sono avvenuti in un appartamento a Birmingham durante la notte.
Secondo quanto riporta il Daily Mail citando alcune testimonianze di vicini di casa l'appartamento, in Hagley Road, potrebbe essere quello dell’attentatore. Secondo altre fonti - citate dal giornale inglese - anche il veicolo 4X4 utilizzato per l'attacco potrebbe essere stato noleggiato nella stessa strada.
Sono le 14.40 quando un Suv Hyundai incrocia a gran velocità il ponte sul Tamigi che conduce alle Houses of Parliament. Il veicolo investe una ventina di persone poi va a sbattere contro l'inferriata che circonda il parlamento. Scende un uomo, descritto dai testimoni «sulla quarantina e di origine asiatica» e corre verso Palace yard, ingresso laterale dell'assemblea britannica, quello da dove entrano i ministri e il premier. Entra nel perimetro dell'area parlamentare, un angolo fra i più protetti di tutto il Regno Unito, ed è subito affrontato da un agente. «Il terrorista – diranno altri testimoni – colpisce il poliziotto più volte con quello che sembra un coltello o un bastone». È un coltello e si libera, così, dell'agente, poi percorre altri quindici metri fino all'ingresso di Westminster. E lì l'attacco termina sotto i colpi di due uomini della sicurezza in borghese che dopo avergli intimato la resa sparano quattro colpi. Tutti a segno, apparentemente.
Il terrorista cade morto, mentre scatta la più straordinaria operazione di sicurezza nazionale vista a Londra dal 7 luglio 2005 quando un attentato di matrice islamista mise a ferro e fuoco mezza città. Sul campo restano morti e feriti. È caduto ucciso l'agente che per primo si era opposto al terrorista, una donna travolta sul ponte e altri due passanti che incrociavano il ponte insieme a una comitiva di studenti francesi (tre di 15 anni sono nell'elenco dei feriti) in visita in uno degli angoli della capitale del Regno Unito più battuti dai turisti.
Ci sono anche due italiane tra i 40 feriti dell'attacco di ieri: una donna romana è tuttora in ospedale, mentre una giovane bolognese è stata dimessa. La quinta vittima è l'assalitore. Sul suo nome si concentra ora l'azione dei servizi di sicurezza britannici impegnati a capire se sia trattato dell'azione di un “alone wolf”, magari di un foreign fighter di ritorno dalla Siria, uno dei tanti che il regno di Elisabetta ha prodotto in questi anni, oppure di un attacco più vasto. Si è poi parlato, ma senza certezze assolute, di un altro componente del commando. È possibile, è probabile, ma le forze di sicurezza britanniche preferiscono non dare ulteriori dettagli. Per gran parte del pomeriggio ministri, deputati e lords sono rimasti chiusi nel Parlamento. La signora premier, Theresa May, ha seguito le operazioni da Downing street dove pare sia stata portata immediatamente dopo l'attacco. Intanto la polizia ha arrestato tre persone sospette nel raid compiuto in un appartamento a Birmingham la notte scorsa. Lo riferisce il Daily Mail sottolineando che secondo alcune testimonianze di vicini di casa l'appartamento, in Hagley Road, potrebbe essere quello del sospettato attentatore dell'attacco di ieri a Westminter. Secondo altre fonti - citate dal giornale inglese - anche il veicolo 4X4 utilizzato per l'attacco potrebbe essere stato noleggiato nella stessa strada.Lo shock scuote la Gran Bretagna come mai prima d'ora. La dinamica dell'attacco ha svelato la vulnerabilità di una città che è da anni sotto schiaffo, ma sembrava essersi garantita una sorta di incolumità a differenza di quanto accade in Francia e in Belgio. In realtà le autorità di sicurezza da mesi avvertivano di un rischio elevatissimo, svelando che dall'attacco alle torri gemelle nel 2001 fino ad oggi sono stati computi nel Regno Unito tre attentati di varia gravità, ma 17 potenziali attacchi sono stati sventati. Nulla poteva prevenire quello di ieri, l'azione di un uomo armato di un suv e di un coltello. Strumenti improbabili per una strage. Eppure sufficienti per svelare straordinaria fragilità del simbolo della democrazia britannica.
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