Eurozona, fiducia ai massimi dal 2011
22/02/2017 - La difficile ripresa dell’Eurozona ha preso slancio in febbraio, andando oltre le previsioni e la crescente incertezza politica causata dalle elezioni che si terranno in Olanda, Francia e Germania nei prossimi mesi.
L’indice Pmi per la manifattura e i servizi è salito a 56 punti dai 54,3 di gennaio, raggiungendo inaspettatamente il livello più alto dall’aprile del 2011. Per l’Eurozona, l’accelerazione di febbraio sembra inoltre destinata a proseguire nel corso dell’anno: le imprese stanno infatti ricevendo nuovi ordini a un ritmo che non si vedeva da sei anni e stanno assumendo nuovi dipendenti, come non accadeva da prima della grande crisi, dall’aprile del 2007, contribuendo a ridurre un tasso di disoccupazione che resta vicino al 10%, il doppio rispetto agli Stati Uniti.
Partendo dall’opinione dei responsabili degli acquisti di 5mila imprese, il purchasing managers index analizza gli ordini, la produzione, l’occupazione, le consegne e le scorte, riassumendo i dati in un valore che se è superiore a 50 punti indica un’espansione dell’economia e se resta sotto 50 punti segnala una fase di contrazione. «L’economia dell’Eurozona in febbraio ha cambiato marcia», dice Chris Williamson, capo economista di Ihs Markit, la società che elabora il Pmi, spiegando che «l’aumento dei nuovi ordini e l’aumento della fiducia delle imprese indicano che la crescita potrebbe accelerare ulteriormente nei prossimi mesi».
Basandosi sulle serie storiche, Williamson afferma che un Pmi composito (quindi che unisce manifattura e servizi) sui livelli di febbraio potrebbe essere correlato con una crescita economica dello 0,6% trimestre su trimestre. Se così dovesse essere, i primi tre mesi dell’anno segnerebbero un’espansione ben più sostenuta dello 0,4% segnato negli ultimi due trimestri del 2016, sempre su base congiunturale.
Il Pmi delle due maggiori economie dell’Eurozona è aumentato in modo significativo in febbraio: per la Germania è passato dal 54,8 al 56,1 mentre per la Francia, l’indice composito è salito fino al 56,2, il valore più alto degli ultimi sei anni. «La ripresa della zona euro si è molto rafforzata in febbraio, con il Pmi a mostrare un’ulteriore accelerazione da livelli già consistenti», scrive Marco Valli, capo economista di Unicredit per l’Eurozona. Gli esperti di JpMorgan hanno già alzato le stime di crescita della zona euro per il secondo trimestre, portandole al 2% dall’1,5% su base annua.
Il Pmi mostra anche un generale aumento dei prezzi, al ritmo più sostenuto dal 2011, che dovrebbe aiutare la Bce ad avvicinare l’obiettivo di inflazione prossimo ma sotto il 2 per cento.
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