Merkel insiste sull’Europa a diverse velocità
06/02/2017 - Il cancelliere tedesco Angela Merkel non ha intenzione di presentarsi al vertice europeo del mese prossimo per il 60esimo anniversario del Trattato di Roma per una semplice celebrazione. Non è nel suo stile.
Dopo il consiglio europeo informale di Malta, venerdì sera, il capo del Governo tedesco ha parlato dell’impegno per un’Europa «a diverse velocità» che potrebbe essere incluso esplicitamente nella dichiarazione che a Roma verrà sottoscritta dai leader dei 27 Paesi membri dell’Unione europea (esclusa quindi la Gran Bretagna). La signora Merkel rispondeva a una domanda su un’iniziativa presa da Belgio, Olanda e Lussemburgo, altri tre dei Paesi fondatori dell’Unione, a sostegno appunto di un’Europa a più velocità.
La dichiarazione dovrebbe delineare il futuro della Ue dopo il referendum britannico a favore dell’uscita di Londra dall’Unione (proprio il mese prossimo il Governo di Londra formalizzerà l’inizio della trattativa). Secondo l’interpretazione della stampa tedesca, nelle intenzioni del cancelliere dovrà servire a tracciare la rotta per i prossimi dieci anni della Ue, e far fronte alle recenti turbolenze: non solo la Brexit, ma anche l’ascesa di movimenti populisti ed euroscettici in diversi Paesi europei, la crisi dell’Eurozona, quella dei migranti e la sfida che viene dal nuovo quadro internazionale, con l’aggressività della Russia di Vladimir Putin sull’Ucraina da un lato e il ripudio di molti elementi dell’ordine globale del dopoguerra da parte del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Per la signora Merkel, che ha sempre sollecitato maggiore integrazione e che è consapevole che lo status quo non è un’opzione, la risposta più efficace, e politicamente più spendibile con l’opinione pubblica dei diversi Paesi, in questa fase può essere data da un’Unione i cui membri procedano sul cammino dell’integrazione a velocità differenti.
«Abbiamo imparato dalla storia degli ultimi anni – ha detto il cancelliere al termine della sua conferenza stampa a Malta - che ci potrebbe essere un’Unione europea con differenti velocità e che non tutti parteciperebbero ogni volta a tutti i passaggi dell’integrazione. Penso che questo potrebbe essere inserito nella Dichiarazione di Roma».
Sullo sfondo delle parole della signora Merkel, c’è un quadro politico tedesco che è cambiato con la recente scelta di Martin Schulz alla guida dei socialdemocratici della Spd in vista delle elezioni di settembre. Il cancelliere deve ora guardarsi non solo dalla minaccia posta alla sua destra dal partito anti-immigrati e anti-euro AfD, ma dalla rinascita della Spd, che con la nomina di Schulz ha guadagnato 8 punti nei sondaggi d’opinione. Con uno sfidante come l’ex presidente del Parlamento di Strasburgo che ha nei temi europei uno dei suoi punti di forza, il cancelliere si vede ora nella necessità di definire una visione sull’Europa, che a lungo è stata accusata di aver lasciato alla pura tattica. L’urgenza della sfida elettorale e di serrare i ranghi a fronte di una Spd, che con il 28% dei consensi, ha assottigliato il vantaggio dell’unione democristiana Cdu/Csu, oggi al 34%, è dimostrato anche dal fatto che da Malta la signora Merkel è andata direttamente a Monaco per un confronto con gli alleati bavaresi della Csu, che negli ultimi due anni sono stati tra i suoi critici più aspri sulla questione dell’immigrazione.
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