30/01/2017 -
STRASBURGO - L'Italia è sesta nella classifica dei Paesi che hanno più ricorsi pendenti già assegnati a un giudice della Corte europea dei diritti umani. Tra i 47 paesi membri del Consiglio d'Europa, il nostro paese è preceduto da Ucraina, Turchia, Ungheria, Russia e Romania. Il numero di ricorsi italiani è 6.180, pari al 7,8% del totale dei casi pendenti alla Corte di Strasburgo. L'Italia è comunque in miglioramento: in un anno è passata dal quarto al sesto posto, con un taglio di oltre 1.300 ricorsi pendenti. I dati sono contenuti nel rapporto annuale della Corte di Strasburgo.
La diminuzione del numero di ricorsi italiani pendenti a Strasburgo, passati in un anno da 7.567 a 6.180, è dovuto anche "alla buona collaborazione con il governo, soprattutto sulla questione dei casi legati alla legge Pinto, la misura risarcitoria per la lunghezza dei processi": lo ha detto all'ANSA Guido Raimondi, presidente della Corte europea dei diritti umani. Raimondi ha ricordato che uno "dei problemi più visibili" dell'Italia alla Corte di Strasburgo è quello della lunghezza eccessiva dei processi e, facendo riferimento alle dichiarazioni del governo sulle riforme su questo fronte, ha auspicato che "l'abbassamento dei ricorsi sia il segno che le misure già introdotte cominciano a funzionare".