Immigrazione e terrorismo sono le principali preoccupazioni per i cittadini europei - Lo dice l’ultimo Eurobarometro. In Italia dopo le migrazioni in ansia per disoccupazione, poi terrorismo e situazione economica a pari merito. Sostegno alle priorità della Commissione Ue!
23/12/2016 - Bruxelles – L’immigrazione e il terrorismo continuano ad essere visti come i problemi più importanti dell’Unione europea, anche se ad un livello leggermente inferiore rispetto all’ultimo sondaggio nella primavera del 2016. Lo dice l’ultimo sondaggio Eurobarometro condotto tra i cittadini dei Ventotto (prima dell’attentato al mercato di Natale a Berlino), il quale rileva anche che il sostegno per le priorità e le politiche dell’Unione europea rimane forte, ed è aumentato dalla primavera del 2016. Oggi è stato pubblicata anche un’indagine speciale sul “Futuro dell’Europa”.
Alla domanda circa le loro principali preoccupazioni, gli europei confermano che l’immigrazione rimane in cima (è la prima risposta del 45% dei cittadini, – 3 punti percentuali dalla primavera scorsa). Il terrorismo (32%, – 7) rimane il secondo elemento più frequentemente citato, ben prima della situazione economica (20%, + 1), lo stato delle finanze pubbliche degli Stati membri (17%, +1) e la disoccupazione (16%, + 1). L’immigrazione la prima preoccupazione in tutti gli Stati membri, ad eccezione della Spagna e del Portogallo dove primeggiano il terrorismo e lo stato delle finanze pubbliche dei Ventotto.
In Italia con il 49% l’immigrazione è il primo pensiero, seguita dalla disoccupazione al 27. Poi, allo stesso livello, ci sono terrorismo e situazione economica al 23% di “prime risposte”. Segue poi lo stato delle finanze pubbliche nell’Ue al 12% e la criminalità al 10%. In fondo alla classifica le pensioni (5%), le forniture energetiche (4%) e l’influenza dell’Une nel Mondo (3%).
A livello nazionale, le principali preoccupazioni sono la disoccupazione (31%, – 2) e l’immigrazione (26%, – 2). La situazione economica è al terzo posto (19%, invariato).
Rispetto alla precedente rilevazione della primavera 2016, il supporto per i temi prioritari fissati dalla Commissione europea è aumentato ulteriormente.
Per quanto riguarda la questione delle migrazioni, il 69% degli europei afferma di essere a favore di una politica europea comune in materia di migrazioni e il 61% sono positivi sulla migrazione di persone provenienti da altri Stati membri dell’Ue. Tuttavia, il 56% sono negativi sull’immigrazione di persone provenienti da fuori dell’Ue.
L’81% degli europei è a favore della libera circolazione dei cittadini comunitari che possono vivere, lavorare, studiare e fare affari in tutta l’Ue. La maggioranza degli intervistati sostengono la libera circolazione in tutti i paesi.
Il sostegno per l’euro è leggermente in crescita (58% nell’UE nel complesso, il 70% nella zona euro).
Sugli investimenti all’interno dell’Ue, il 56% degli europei è d’accordo che il denaro pubblico dovrebbe essere usato per stimolare gli investimenti del settore privato a livello comune.
Proseguendo il trend positivo visto nel sondaggio primavera 2016, la fiducia nell’Ue è aumentata al 36% (dal 33%). La fiducia nei parlamenti nazionali e dei governi è aumentata, ma rimane al di sotto fiducia nell’Ue.
Il 38% degli europei ha un’immagine neutra dell’Ue, una percentuale che è rimasta invariata dalla primavera del 2015. Il 35%, ne ha un’immagine positiva (dato il leggera crescita), mentre l’immagine negativa è diminuita al 25%.
Quattro europei su dieci ritengono che la loro voce conta nell’Ue, appena sotto il picco del 42% registrato nella primavera del 2014 e la primavera del 2015.
Il 67% degli europei si sentono cittadini dell’Ue.
La consapevolezza del programma Erasmus è aumentata notevolmente dal 2009: oltre la metà degli europei ora ne hanno sentito parlare. Inoltre, la larghissima maggioranza degli europei, 86%, ha un’immagine positiva di questo programma. Anche se la consapevolezza varia notevolmente da un paese all’altro, Erasmus è visto in una luce positiva dalla grande maggioranza della popolazione in tutti gli Stati membri.
Il Trattato di Roma del 1957 è visto come un evento positivo nella storia d’Europa dal 69% degli europei. Questo punto di vista è condiviso a maggioranze in tutti gli Stati membri.
Secondo il sondaggio sul Futuro dell’Europa due terzi degli europei vedono l’Ue come luogo di stabilità in un mondo travagliato. La maggioranza degli intervistati in tutti gli Stati membri condividono questo punto di vista.
Il 60% degli europei ritiene anche che il progetto europeo offre una prospettiva futura per i giovani d’Europa. L’82% degli europei concordano sul fatto che l’economia di libero mercato dovrebbe andare di pari passo con un elevato livello di protezione sociale.
Più di sei europei su dieci ritengono che il processo decisionale in una serie di settori dovrebbe essere a livello europeo. Otto su dieci dicono che dovrebbe essere così per quanto riguarda lotta al terrorismo e la promozione della democrazia e della pace” (entrambi 80%); più di sette su dieci pensano la stessa cosa per la protezione dell’ambiente (77%), la promozione della parità di trattamento tra uomini e donne” (73%), così come per affrontare la questione delle migrazioni dal di fuori dell’Ue (71% ).
L’Eurobarometro standard Autunno 2016 (EB 86) è stato condotto attraverso interviste faccia a faccia tra il 3 e il 16 novembre 2016. Un totale di 32.896 persone sono state intervistate in tutti gli Stati membri dell’UE e nei paesi candidati.
La Speciale Eurobarometro 451 Futuro dell’Europa è stato condotto attraverso interviste faccia a faccia tra il 24 settembre e il 3 ottobre 2016. Un totale di 27.768 persone sono state intervistate in tutti gli Stati membri dell’Ue.
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