L’Eurogruppo boccia Tsipras sulle pensioni e sospende gli aiuti alla Grecia
15/12/2016 - I ministri delle Finanze dell'area euro hanno sospeso le misure di sostegno al debito della Grecia in risposta alla decisione del primo ministro Alexis Tsipras di aumentare la spesa pensionistica e congelare l’aumento dell’Iva per le isole dove sono sbarcati i profughi questa estate. «Le istituzioni hanno concluso che le azioni del governo greco sembrano non essere in linea con i nostri accordi» ha detto un portavoce del capo dell'Eurogruppo, il socialista olandese Jeroen Dijsselbloem, un falco che piace al ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.
«Allo stato attuale non c'è l'unanimità - ha aggiunto - per poter implementare le misure di breve termine sul debito». Il 5 dicembre scorso i ministri dell’eurogruppo avevano deciso di ridurre il peso del debito (pari al 180% del Pil) tagliando leggermente i tassi a breve e allungando alcuni termini di pagamento. Misure minime che il Fmi aveva ritenuto insufficienti a farlo rientrare in partita, un dossier che vede Atene debitrice della troika di 240 miliardi di debiti . Alla notizia della bocciatura i rendimenti dei titoli di stato ellenici a dieci anni sono aumentati di 25 punti base salendo al 7,05%.
La situazione è improvvisamente peggiorata ancora una volta quando il premier Tsipras - in forte calo di popolarità tra gli elettori, e sempre più isolato dopo la caduta di Matteo Renzi in Italia, la rinuncia alle presidenziali francesi di François Hollande e alla fine del mandato di Barack Obama -, aveva promesso di allargare un po’ i cordoni della Borsa dopo sette anni di sacrifici che hanno prodotto manovre di austerità pari al 30% del Pil ellenico.

«La situazione sta migliorando - aveva detto in un discorso tv al paese - e il 2016 si chiuderà con un avanzo primario superiore alle attese». Questo piccolo “tesoretto” sarà destinato a garantire una tredicesima (precedentemente abolita) alle pensioni sotto gli 850 euro e a congelare l'aumento dell'Iva sulle isole dell'Egeo dove sono sbarcati i rifugiati che hanno, loro malgrado, parzialmente rovinato la stagione estiva di questi luoghi. Giovedì si andrà al voto in Parlamento per votare il provvedimento sull bonus pensioni che costerà 617 milioni di euro alle casse dello stato che però hanno incassato 3,89 miliardi di euro in più di surplus primario nei primi unidici mesi dell’anno.
I creditori, presi in contropiede dalla mossa di Tsipras, si sono irrigiditi e i falchi del nord Europa hanno promesso una risposta dura. I greci hanno visto nel varo di queste misure espansive una mossa politica della disperazione per rivitalizzare il consenso di Syriza (in calo nei sondaggi rispetto al centrodestra di Nea Demokratia) nell'ipotesi che si fa sempre più forte tra gli analisti che Tsipras, pur di non cedere ai creditori, chiami il paese al voto anticipato per l’ennesimo braccio di ferro con i creditori. Le prossime settimane diranno se si andrà allo scontro o si troverà, come si augura il paziente ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos, un accordo accettabile per tutte le parti in causa.
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