05/10/2016 -
Per 28 solo 3,6% errori. Rispettare condizioni o sospendere fondi.
BRUXELLES - Ben il 20% dei progetti delle politiche di coesione finanziati dai fondi Ue tra il 2007 e il 2013 violano le regole sugli aiuti di stato. E' quanto emerge da un rapporto della Corte dei Conti Ue, secondo cui gli stati membri avevano identificato errori solo nel 3,6% dei casi. Da qui la richiesta dei contabili Ue di modificare le regole, arrivando sino alla sospensione dei fondi in caso di mancato rispetto della condizionalità ex ante in materia. Anche il monitoraggio della stessa Commissione Ue non è stato sufficiente, in quanto da una parte non ha potuto effettuare un'analisi adeguata in base ai dati in suo possesso, e dall'altra non ha portato al recupero degli aiuti illegali concessi. I 28, infatti, soprattutto all'inizio del precedente periodo di programmazione dei fondi Ue, non notificavano a Bruxelles gli aiuti di stato e a sua volta Bruxelles, sino al 2012, non ha verificato in modo sistematico la conformità dei grandi progetti.
La semplificazione delle regole che la Commissione ha successivamente introdotto per l'attuale periodo 2014-2020 attribuisce però una maggiore responsabilità agli stati membri, aumentando quindi il rischio di ancora più errori. Per questo la Corte dei Conti Ue chiede alla Commissione di migliorare il suo monitoraggio, imporre misure correttive in caso di violazioni delle regole, dare l'ok ai progetti solo dopo il via libera agli aiuti di stato, sospendere i pagamenti ai Paesi in caso di mancato rispetto della condizionalità ex ante entro fine anno.