Migrazione e gestione delle frontiere: arrivano i risultati. La Commissione riferisce sui progressi compiuti nel quadro dell'agenda europea sulla migrazione - Articolo del 28 Settembre 2016
30/09/2016 - La Commissione riferisce oggi sui progressi realizzati per quanto riguarda il meccanismo di ricollocazione, il programma di reinsediamento e l'attuazione della dichiarazione UE-Turchia.

Al contempo illustra le iniziative che devono essere ancora prese dalla Grecia per un futuro ripristino dei trasferimenti Dublino da altri Stati membri e riferisce sui controlli di frontiera temporanei svolti alle frontiere interne dello spazio Schengen sulla base della raccomandazione del Consiglio del 12 maggio 2016.
Frans Timmermans, primo Vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: "L'attuazione della dichiarazione UE-Turchia è proseguita, e la riduzione dei tentativi di attraversare l'Egeo e del numero di morti per naufragio ne ha confermato la logica di fondo. Mi rallegro inoltre degli sforzi compiuti dagli Stati membri per aumentare la ricollocazione e il reinsediamento. Tuttavia, chi può fare di più deve farlo urgentemente. Il solo modo per gestire efficacemente l'asilo e la migrazione in Europa e per mantenere lo spazio Schengen è collaborare in uno spirito di solidarietà e responsabilità".
Il Commissario per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza Dimitris Avramopoulos ha dichiarato: "Tutte le nostre misure nel campo della migrazione sono collegate tra loro. La dichiarazione UE-Turchia ha permesso di ottenere risultati concreti. Il maggiore impegno profuso dagli Stati membri negli ultimi mesi per la ricollocazione (più di 1 200 ricollocazioni nel solo mese di settembre) dimostra che è possibile accelerare la ricollocazione purché mostriamo volontà politica e senso di responsabilità. Il successo del nostro approccio comune negli ultimi mesi è essenziale per il successo di tutte le altre misure, compreso il progressivo ritorno al sistema Dublino e al normale funzionamento dello spazio Schengen. La ricollocazione deve avere successo".
Importanti progressi su ricollocazione e reinsediamento
Un anno dopo l'entrata in vigore dei meccanismi di ricollocazione, le fondamenta necessarie per far funzionare questo programma sono state gettate e i progressi sono significativi. In settembre sono state registrate 1 202 ricollocazioni, la cifra mensile più alta mai raggiunta, il doppio di quella registrata nel precedente periodo esaminato. In tutto sono state ricollocate 5 651 persone, dalla Grecia (4 455) e dall'Italia (1 196). L'impegno profuso da Italia e Grecia, dagli Stati membri di ricollocazione, dalle agenzie dell'UE e dalle organizzazioni internazionali ha permesso di rilevare le impronte digitali di quasi il 100% delle persone in arrivo, di rafforzare la sicurezza e di aumentare notevolmente il numero di domande di ricollocazione e accelerare nettamente i trasferimenti, soprattutto, negli ultimi mesi, quelli dalla Grecia. Gli Stati membri dovrebbero continuare a operare sulla base di questi risultati incoraggianti. Grazie all'accresciuta capacità del servizio greco per l'asilo, se gli Stati membri si impegnano di più, entro il prossimo anno dovrebbe essere possibile, in particolare, procedere alla ricollocazione delle restanti persone da ricollocare tuttora presenti in Grecia (circa 30 000).
Gli Stati membri hanno continuato a potenziare i loro sforzi per il reinsediamento, offrendo ad oggi percorsi legali e sicuri a 10 695 persone sulle 22 504 previste dal programma del luglio 2015. Altri 1 071 rifugiati siriani provenienti dalla Turchia sono stati reinsediati tra giugno e il 27 settembre: si è così triplicato il numero di persone reinsediate e il totale dei reinsediamenti dalla Turchia sulla base della dichiarazione UE-Turchia è salito a 1 614.
Continua a progredire l'attuazione della dichiarazione UE-Turchia
La netta e costante diminuzione degli attraversamenti irregolari e del numero di morti per naufragio nell'Egeo continua a dimostrare l'efficacia della dichiarazione. La media giornaliera di 85 persone in arrivo al giorno registrata da giugno, in confronto alle oltre 1 700 persone al giorno nel mese precedente l'attuazione della dichiarazione e alle 7 000 al giorno registrate nell'ottobre 2015, dimostra chiaramente che è possibile bloccare il modello operativo dei trafficanti. Le operazioni di rimpatrio sono proseguite: dall'epoca della seconda relazione, sono state rimpatriate altre 116 persone, il che ha fatto salire il numero totale di persone rimpatriate in seguito alla dichiarazione a 578, e il governo greco si è impegnato più a fondo per aumentare il tasso di rimpatri, nel pieno rispetto del diritto dell'UE e internazionale.
La Commissione ha continuato ad accelerare l'elargizione di finanziamenti a titolo dello strumento per i rifugiati in Turchia: sono già stati versati in tutto €2 239 miliardi sui €3 miliardi previsti per il periodo 2016-2017 per affrontare le esigenze più immediate dei rifugiati e delle comunità ospitanti in Turchia. Gli importi assegnati sono aumentati a €1 252 miliardi. La Commissione sta prendendo tutte le misure necessarie per consentire di accelerare le erogazioni di fondi a titolo dello strumento, che hanno già raggiunto i €467 milioni.
La Commissione ha continuato a incoraggiare gli sforzi compiuti dalla Turchia per completare appena possibile il conseguimento dei sette parametri rimanenti della tabella di marcia sulla liberalizzazione dei visti e ha convenuto con la Turchia di proseguire un dialogo impegnato e trovare soluzioni pratiche per cooperare e progredire in modo da assicurare i necessari cambiamenti legislativi e procedurali. La Commissione presenterà la quarta relazione sull'attuazione della dichiarazione UE-Turchia nel dicembre 2016.
Ritorno a Schengen: per tornare a uno spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne
La Commissione riferisce oggi sui controlli temporanei messi in atto dall'Austria, dalla Germania, dalla Danimarca, dalla Svezia e dalla Norvegia sulla base dell'articolo 29 del codice frontiere Schengen, in virtù della raccomandazione del Consiglio del 12 maggio 2016. La relazione conclude che i controlli temporanei alle frontiere interne effettuati da questi cinque Stati membri Schengen sono rimasti conformi alle condizioni stabilite dal Consiglio nella sua raccomandazione. Anche se il proseguimento dell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia ha permesso di ridurre nettamente gli arrivi di migranti, la Commissione non ritiene necessario in questa fase proporre modifiche alla raccomandazione del Consiglio.
La relazione della Commissione non pregiudica in alcun modo la decisione che sarà presa quando giungerà a scadenza, il 12 novembre, il periodo di sei mesi fissato nella raccomandazione, ossia se proseguire o meno gli attuali controlli temporanei alle frontiere interne. Rimane valido l'obiettivo previsto dalla Commissione nella tabella di marcia "Ritorno a Schengen": abolire tutti i controlli alle frontiere interne e tornare quanto prima al normale funzionamento dello spazio Schengen.
Dublino: i progressi compiuti per ripristinare i trasferimenti Dublino in Grecia
Oggi la Commissione ha adottato la terza raccomandazione sulle misure specifiche che la Grecia deve attuare per avere un sistema di asilo ben funzionante e per rispettare pienamente le norme UE in materia di asilo che si applicano a tutti gli Stati membri. L'obiettivo è essere in grado in futuro di ripristinare progressivamente i trasferimenti, caso per caso, di richiedenti asilo da altri Stati membri a norma del regolamento Dublino. Nella raccomandazione si osserva che, malgrado la difficile situazione in Grecia, le autorità di tale paese si sono costantemente impegnate e hanno compiuto progressi, con l'aiuto della Commissione, dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO), degli Stati membri e delle organizzazioni internazionali, per migliorare il loro sistema di asilo dopo l'adozione della prima raccomandazione in febbraio e della seconda in giugno.
Tra i progressi realizzati si annoverano il completamento di un'operazione di pre-registrazione su larga scala, l'aumento della capacità complessiva di accoglienza e il raddoppiamento della capacità del servizio di asilo, l'istituzione di nuovi comitati di ricorso e la normativa sul patrocinio a spese dello Stato e sull'istruzione da impartire a richiedenti asilo e rifugiati in età scolare. Prima di prendere in considerazione un ripristino dei trasferimenti Dublino in Grecia sono però necessari ulteriori progressi, specie per quanto riguarda le strutture di accoglienza, l'accesso alle procedure di asilo e le strutture per richiedenti vulnerabili. La futura ripresa dei trasferimenti Dublino verso la Grecia dovrebbe tener conto anche dell'incidenza di questa situazione critica sul funzionamento complessivo del sistema di asilo e quindi dovrebbe iniziare gradualmente, sulla base di valutazioni caso per caso. La Commissione prevede di fare il punto sui progressi compiuti sotto questo aspetto e di formulare ulteriori raccomandazioni entro la fine dell'anno.
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