La strage di Nizza: almeno 84 morti, più di 200 feriti, 52 gravissimi
15/07/2016 - Il terrore ripiomba sulla Francia, questa volta a Nizza. Attorno alle 22,30 di giovedì sera un camion bianco si è scagliato sulla folla riunita a guardare i fuochi d’artificio sul lungomare, la promenade des Anglais, per la festa nazionale del 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia. Il tir ha percorso due chilometri della promenade a 80 chilometri all’ora uccidendo almeno 84 persone (tra cui dieci bambini) e ferendone circa 200. Sono diverse le vittime straniere già identificate: tre tedeschi (un insegnante e due studenti liceali), due americani (padre e figlio di 11 anni), due svizzeri (tra cui un bambino), una studentessa russa, una armena, un ucraino, tre tunisini, tre algerini (tra cui due bambini) e una marocchina. Sarebbero tre, al momento, secondo la Farnesina, gli italiani feriti, due dei quali in modo grave. Ma le verifiche continuano.
Il presidente Hollande ha detto che «50 persone lottano tra la vita e la morte». L'inchiesta è stata affidata all’antiterrorismo. Non ci sono rivendicazioni, ma Site, il sito che monitora l’attività sul web di organizzazioni teroristiche, ha fatto sapere che i sostenitori dell'Isis hanno «festeggiato il massacro». Il presidente Hollande ha prorogato per tre mesi lo stato di emergenza nel Paese, che doveva terminare il 26 luglio.
L’autista del camion, un trentunenne tunisino con precedenti per crimini comuni, è stato ucciso. Si chiamava Mohamed Lahouaiej Bouhlel ed era nato in Tunisia, ma aveva la doppia cittadinanza francese e tunisina. Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe beffato i servizi di sicurezza della Promenade des
Anglais fingendosi un fornitore di gelati. Il 31enne abitava nella zona di Abattoirs, quartiere della periferia settentrionale di Nizza, ed era un autista che lavorava come corriere. Nel corso delle ore si è cercato di mettere a fuoco il suo profilo, alla ricerca di possibili collegamenti con gruppi jihadisti, ancora da dimostrare; alcune fonti lo ritraggono come un uomo depresso dopo la separazione dalla moglie.
Nelle ore successive all’attentato, era circolata una serie di notizie su un secondo uomo in fuga, che avrebbe preso anche degli ostaggi, notizia poi smentita dal portavoce del ministero dell’Interno francese Pierre-Henry Brandet. Il quale ha comunque precisato che gli inquirenti sono alla ricerca di eventuali complici. Quel che è certo è che si è trattato di una dinamica completamente diversa rispetto agli attentati che hanno colpito Parigi e Bruxelles, ma altrettanto micidiale. Negli ultimi tempi, però, i leader di Isis avevano invitato le cellule dormienti in Europa ad attaccare con le auto.
I racconti dei testimoni sono terrificanti: la fuga disperata per trovare riparo, correndo tra decine di corpi immobili, teste insanguinate e membra staccate. In molti si sono rifugiati nei locali, bar e ristoranti. «Siamo rimasti nascosti per un tempo interminabile», hanno raccontato «c’erano corpi ovunque». Un ristoratore italiano ha visto entrare nel suo locale centinaia di persone, tutti stipati in cerca di salvezza. I taxi hanno iniziato a caricare gratuitamente le persone per portarle in salvo.
I video con la gente terrorizzata che fugge hanno fatto il giro dei social. Così come le foto, con i teli blu a coprire i corpi delle vittime. «Il camion - è il racconto di un giornalista di Nice-Matin - guidava a zig-zag, per raggiungere il maggior numero di persone, come fossero birilli. E i corpi volavano in aria come birilli».
Che il bilancio sarebbe stato pesante si era capito sin dall’inizio. Il tir ha iniziato la sua folle corsa alle 22.30 e ha percorso alla massima velocità «tutto il lungomare fino al centro, dove c’erano 30mila persone per la serata di festa», ha riferito un testimone. E l’autista, come hanno confermato le autorità e diverse testimonianze, sparava sulla folla.
La fuga in mare
La procura ha parlato subito di «bilancio pesante». Prima di 30, poi di 60 morti e di un «numero enorme» di feriti. Per questo il bilancio è destinato ad aumentare. Un centinaio di persone sono state ripescate vive in mare dopo che si erano gettate in acqua per mettersi in salvo. La corsa del camion, un autoarticolato bianco, è stata di oltre due chilometri, prima che l’uomo alla guida venisse abbattuto dalla polizia. «È stato il caos assoluto», ha raccontato un giornalista dell’agenzia Afp che era sul luogo. «Abbiamo visto la gente colpita in pieno, cose, oggetti che volavano via tutto attorno». Tutti urlavano, tutti cercavano di fuggire.
Hollande: «Francia più forte dei fanatici»
Il presidente francese, François Hollande, ha lasciato subito Avignone per rientrare d’urgenza a Parigi e partecipare alla cellula di crisi del ministero dell’Interno alla Place Beauvau, mentre sono stati rafforzati i controlli ai confini con la Francia. Facendo il punto della situazione Hollande ha reso noto che 50 persone sono ricoverate in gravi condizioni, tra la vita e la morte. «Il nemico continuerà a colpire i popoli - ha detto Hollande - e i paesi che hanno la libertà tra i valori fondamentali». Ha detto il presidente francese al termine della sua visita a Nizza. «La Francia piange, è addolorata, ma è forte e lo sarà sempre di più dei fanatici che oggi vogliono colpirla». Il presidente francese ha deciso di prorogare lo stato di emergenza per altri tre mesi e ha convocato per le 9 di oggi, venerdì, una riunione ristretta del Consiglio di sicurezza e di difesa, prima di recarsi, in tarda mattinata, a Nizza.
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