Monaco, la strage preparata da un anno. Arma acquistata sul web
25/07/2016 - Secondo la polizia tedesca Ali Sonboly, il 18enne tedesco-iraniano responsabile della strage al centro commerciale Olympia di Monaco di Baviera, preparava il suo folle gesto “da un anno”: lo ha riferito oggi la polizia tedesca. Secondo le indagini degli investigatori, il 18enne, si era recato a Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola. Nel pc dell'attentatore di Monaco sono state trovate foto del posto. È quando illustrato nel corso di una conferenza stampa della Polizia criminale a Monaco che indaga sulla strage di venerdì.
Secondo gli investigatori l'attentatore di Monaco era in cura per malattie psichiatriche. La polizia ha confermato che nell'appartamento dove il diciottenne viveva con la famiglia sono state trovate ricette e diagnosi di trattamenti sanitari psichiatrici legati a crisi di ansia e disordini psichiatrici.
Secondo le autorità bavaresi, era stato ricoverato in ospedale “per problemi di sociopatia e difficoltà relazionali” per due mesi nel corso del 2015 e successivamente seguito ambulatorialmente, con apposite terapie. Confermata anche la circostanza secondo la quale Ali Sonboly era stato oggetto di bullismo da parte dei suoi compagni di classe nel 2012: lo ha detto il procuratore Steinkraus-Koch, secondo il quale il 18enne giocava regolarmente a Counter-Strike, un videogioco sparatutto in prima persona fortemente associato con gli autori dello uccisioni di massa.
La pistola utilizzata per la strage secondo la polizia sarebbe stata acquistata “in nero” sul web; iIl 18enne killer ha fatto ricerche approfondite sulle fucilazioni di massa. Lo ha riferito il ministro degli interni della Baviera Joachim Herrmann all'emittente B24. Nel computer dell'adolescente, ha spiegato Herrmann, è stata trovata una copia del manifesto diffuso da Anders Breivik prima della strage di Utoya e Oslo e “negli ultimi due anni” ha viaggiato nella città tedesca di Winnenden, teatro di una sparatoria in una scuola nel 2009.
Ali Sonboly aveva scritto un “manifesto”, una specie di testamento. Lo ha detto il capo della Polizia criminale bavarese Robert Heimberger. Sono stati 60 i colpi esplosi dall'attentatore nel centro commerciale di monaco: 57 di questi sono sicuramente da attribuire alla sua pistola.
Gli inquirenti hanno ribadito che dietro la strage di Monaco “non c'è nessuna motivazione politica o spinta dall'estero”. È quanto viene puntualizzato in una conferenza stampa della Polizia criminale di Monaco, nella quale viene confermato che nel pc di Ali Somboly è stato trovata una copia del manifesto di
Breivik, l'assassino di Utoya. Nel corso della conferenza stampa Robert Heimberger, capo della polizia bavarese, ha detto che Somboly non ha scelto specificamente le sue vittime e nessuna di queste era in classe con il 18enne autore della strage.
Secondo la Polizia, il padre dell'attentatore avrebbe riconosciuto il figlio in un video della strage che circolava sulla rete. A quel punto è stato lui stesso ad andare in una caserma della Polizia a dire che sospettava che il protagonista di quel video e della strage fosse il proprio figlio. La polizia ha inoltre annunciato la formazione di una commissione di esperti comoposta da oltre 70 elementi dovrà fare luce su tutti gli aspetti della strage di Monaco.
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