Europarlamento duro con Londra: «No a negoziati paralleli su Brexit»
05/04/2017 - BRUXELLES – Per la seconda volta in meno di una settimana, l'establishment comunitario ha lanciato un messaggio perentorio alla Gran Bretagna: qualsiasi futuro accordo di libero scambio tra Londra e Bruxelles deve essere preceduto da una intesa sul divorzio. La presa di posizione del capo negoziatore Michel Barnier è giunta stamani davanti al Parlamento europeo. L'assemblea, in sessione plenaria a Strasburgo, ha votato una risoluzione tutta dedicata a Brexit altrettanto perentoria.
«Il governo britannico sta spingendo per negoziati paralleli sul divorzio e sul futuro partenariato – ha detto Michel Barnier parlando in aula –. Questo approccio è molto rischioso. Per avere successo, invece, dobbiamo al contrario riservare la prima fase dei negoziati esclusivamente alla ricerca di una intesa sui principi dell'uscita». Il 29 marzo scorso, la Gran Bretagna ha ufficialmente notificato di voler lasciare l'Unione dopo 44 anni di partecipazione alla costruzione europea.
Il presidente del Consiglio europeo Donal Tusk ha trasmesso ai Ventisette il 31 marzo scorso le linee-guida negoziali da usare nelle trattative. Queste verranno approvate dai capi di Stato e di governo il 29 aprile. Nelle sei pagine preparate dal Consiglio europeo è precisato che l'obiettivo dei partner della Gran Bretagna è di aver compiuto «sufficienti progressi» sul divorzio, prima di discutere del futuro accordo di libero scambio con Londra (si veda Il Sole/24 Ore del 1° aprile).
Sullo stesso fronte è anche il Parlamento europeo che proprio stamani ha approvato una risoluzione sulle trattative: i voti a favore sono stati 516, i voti contrari 133 e le astensioni 50. Londra invece vorrebbe che le due trattative avvengano in parallelo. Tra le priorità del negoziato per l'assemblea vi sono i diritti dei cittadini europei e il rispetto degli impegni finanziari presi dalla Gran Bretagna nei confronti dell'Unione. Il Parlamento europeo sarà chiamato ad approvare l'accordo di divorzio.Barnier: meglio iter in due fasi
Nel suo discorso, Barnier ha spiegato che l'obiettivo dei Ventisette non è di avere la meglio su Londra. È convinto piuttosto che sia necessario un iter in due fasi per creare fiducia tra le parti: «L'unità è essenziale (…) anche per il nostro partner britannico. Alla fin fine, se l'Unione non è unita non ci sarà accordo. Se non ci fosse intesa le conseguenze sarebbero pesanti, in particolare per il Regno Unito, ma anche per l'Unione. Ecco perché uno scenario senza accordo non è il nostro scenario».
Il deputato britannico Nigel Farage, esponente dello UK Independent Party, ha accusato Bruxelles di «ricatto» nei confronti del Regno Unito: «Siete vendicativi e cattivi. Vi state comportando come la Mafia». Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani lo ha richiamato all'ordine, e Farage ha cambiato la parola Mafia con la parola «gangsters». Le linee-guida preparate dal presidente Tusk prevedono che la Spagna abbia potere di veto sul modo in cui verrebbe applicato a Gibilterra il futuro accordo di libero scambio.
Durante il dibattito parlamentare oggi a Strasburgo, molti deputati hanno voluto raffreddare gli animi sul futuro di Gibilterra. Negli ultimi giorni, un politico inglese ed esponente del partito conservatore della premier Thesera May, Michael Howard, ha detto che Londra sarebbe pronta a mandare la Royal Navy a difendere la rocca (di 6,7 chilometri quadrati), la cui sovranità britannica non è riconosciuta dalla Spagna. «Ma siamo impazziti?», si è chiesto in aula Manfred Weber, il capogruppo popolare.
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